La sezione di Bagno di Romagna svolge i controlli in un'arteria importante e densa di traffico pesante, ossia il tratto della superstrada E45 che connette l'Emilia Romagna con l'Umbria. A settembre 2016, questa sezione è stata travolta da una tempesta scatenata dagli stessi colleghi, quelli della Polizia Giudiziaria del compartimento Polstrada di Bologna, secondo cui l'ex-comandante e un sottufficiale avrebbero accettato regali durante le feste natalizie da alcune imprese di autotrasporto.
Secondo il pubblico ministero Lucia Spirito questi regali non sono innocenti, ma configurano il reato d'induzione indebita a dare utilità e truffa ai danni dello Stato. Secondo la difesa, invece, l'intera somma era destinata ad acquistare regali natalizi per le famiglie degli agenti. Durante l'indagine, la Polizia Giudiziaria ha trovato un fondo cassa di 27.800 custodito dal sottufficiale, su cui le parti forniscono versioni diverse. La difesa afferma che questa somma è un residuo di quattro anni dal 2012 al 2015 ed è quindi regolare. Queste spiegazioni non convincono per ora il Gip, che ha disposto la sospensione dal servizio per dieci mesi del sottufficiale indagato, mentre il comandante del reparto era già in pensione e sostituito da un altro dirigente, non coinvolto nell'indagine.
Le indagini sono avvenute anche con intercettazioni telefoniche e ambientali e ascoltando diversi imprenditori dell'autotrasporto. È emerso che almeno sedici imprese di Forlì-Cesena, dell'Umbria, del Lazio e del Veneto avrebbero fatto questi regali di Natale, che non erano solo sotto forma di sottoscrizioni in denaro, ma anche di prodotti alimentari (tra cui un carico di 32 prosciutti), cene per le famiglie degli agenti, buoni per l'acquisto di carburante. Le imprese avrebbero anche sponsorizzato una squadra di calcio di cui l'ex comandante della sezione era presidente.
Gli inquirenti sostengono che questi regali, che avvenivano da almeno quindici anni e che erano contestati da alcuni agenti che li ritenevano illeciti, servivano a formare una lista di imprese di autotrasporto "amiche", che veniva consegnata agli agenti durante i controlli su strada. Una lista che però non era accettata da tutti gli agenti della Polstrada di Bagno di Romagna.
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