L'indagine della Finanza è iniziata durante una verifica fiscale svolta lo scorso giugno nell'azienda di Prato (di cui non è fornito il nome) specializzata nei trasporti eccezionali. Verificando la documentazione , i finanzieri hanno rilevato che da circa cinque anni l'impresa ha utilizzato 56 persone inquadrate come collaboratori esterni con partita Iva, che hanno emesso fatture per la prestazione di servizi che comprendevano, oltre che il compenso personale, anche il costo di noleggio dei furgoni, compreso carburante e assicurazione, e le schede telefoniche.
Gli inquirenti sostengono invece i lavoratori avevano, di fatto un rapporto di lavoro assimilabile al lavoro dipendente e subordinato. Inoltre, sostengono che "la società con il predetto sistema deduceva sostanzialmente due volte i costi in quanto in primis come datrice di lavoro ed contestualmente come fruitrice di servizi creandosi così con un considerevole risparmio d'imposta".
Complessivamente, l'azienda avrebbe evaso sei milioni di euro tra Iva e imposte dirette. Al termine dell'indagine, il titolare ha anche subito una denuncia penale perché la dichiarazione ritenuta infedele ha superato il limite di 150mila euro per gli anni 2011, 2012 e 2014, oltre il quale parte anche l'azione penale.
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