L'indagine è partita dalla denuncia di due imprenditori delle costruzioni, che sostengono di avere ricevuto la richiesta di una tangente durante i controlli si strada su un loro camion. Durante un controllo di routine sul veicolo avvenuto nel gennaio del 2014 sull'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, gli agenti avrebbero compilato un verbale per una violazione del Codice della Strada che comportava, oltre al pagamento della sanzione pecuniaria di ben 25mila euro, anche il sequestro del camion. Una multa spropositata, che avrebbe fatto chiudere l'azienda. Secondo l'accusa, gli agenti avrebbero indotto i responsabili dell'azienda a versare una tangente di ottomila euro per annullare il verbale e sostituirlo con un altro verbale con violazioni più lievi. Dopo un primo pagamento di 600 euro, gli imprenditori hanno denunciato il fatto.
In seguito alla denuncia, gli inquirenti hanno raccolto altro materiale d'accusa usando anche intercettazioni telefoniche, che avrebbero rivelato un altro episodio di corruzione durante un controllo su un camion, anche in questo caso "aggiustando" il verbale a favore del conducente. Al termine dell'indagine hanno accusato i tre agenti per corruzione, concussione e falso, attuando gli arresti domiciliari.
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