Il giudice statunitense Charles R. Breyer ha preso tre importanti decisioni sul dieselgate, approvando sia l'accordo tra Volkswagen e un gruppo di acquirenti delle Audi 2.0L, sia la vertenza tra il Gruppo tedesco a alcune autorità di controllo (Environmental Protection Agency e California Air Resources Board), sia quella sempre tra VW e la Federal Trade Commission. Questi accordi costano al costruttore tedesco 14,7 miliardi di dollari, ma non esauriscono completamente le vertenze negli Stati Uniti, perché manca l'accordo con gli acquirenti dei veicoli equipaggiati con il motore diesel 3.0L TDI V6.
Volkswagen precisa che il programma previsto per gli acquirenti dei veicoli con motore 2.0L TDI inizia immediatamente. I clienti devono presentare una richiesta che, una volta approvata, consente loro di scegliere tra un buyback del veicolo (o il termine del leasing), oppure modificarlo per adeguarli ai limiti delle emissioni (se e quando sarà possibile farlo). Inoltre VW pagherà un risarcimento in denaro. Queste azioni costeranno dieci miliardi di dollari.
L'accordo prevede anche che Volkswagen versi 2,7 miliardi di dollari in tre anni a un trust ambientale gestito da persone nominate dal Tribunale per rimediare all'inquinamento causato da ossidi di azoto e investa due miliardi di dollari in dieci anni per infrastrutture dedicate a veicoli a emissioni zero.
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