La bandiera italiana rischia seriamente di perdere le navi ro-ro del Gruppo Grimaldi. L'amministratore delegato del gruppo, Emanuele Grimaldi, a margine dell'ultima assemblea della Confederazione italiana armatori (di cui è presidente), ha detto in maniera netta: "Se il Governo non modifica la norma sulle regole d'imbarco dei marittimi sulle navi ro-ro impiegate su tratte che collegano due porti nazionali (atto numero 321) trasferirò le mie navi sotto bandiera estera. Ho discorsi avviati già con i ministri dei Trasporti di vari Paesi esteri tra cui Svezia, Finlandia, Regno Unito e Malta, che non vedono l'ora di accogliere la mia flotta. In Svezia stanno lanciando una nuova tonnage tax con condizioni molto attraenti".
Il rischio del cosiddetto flagging out di navi traghetto allargato a tutto l'armamento italiano rischia di colpire, secondo le stime di Confitarma, circa 1500 posti di lavoro nel nostro Paese, mentre dal 1998 al 2015 l'occupazione è salita da 30 a 60 mila unità grazie all'istituzione del Registro internazionale delle navi ora oggetto di revisione ma che il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha assicurato di non volere stravolgere. Grimaldi sul tema ha poi aggiunto: "Sono stato ascoltato in audizione sia alla Camera sia al Senato sulla questione del Registro internazionale e ho spiegato che la norma, così com'è stata scritta, rischia di avere effetti contrari rispetto all'obiettivo di salvaguardare l'occupazione italiana e i parlamentari sembra che se ne siano reso conto".
Esiste un compromesso possibile a questo punto? Forse sì. "A questo punto l'unico compromesso possibile è quello di limitare l'obbligo a imbarcare marittimi comunitari non a tutto l'equipaggio ma a quanto prevedono le tabelle d'armamento minimo di sicurezza", prosegue il numero uno della Confederazione, citando di fatto ciò che prevedeva il testo del decreto legislativo in oggetto prima che passasse (trasformandosi in una versione più stringente) al voto del Consiglio dei Ministri a fine luglio.
A proposito poi del presunto "patto di non belligeranza" con Onorato Armatori e Grandi Navi Veloci, Grimaldi ha detto: "Non c'è nessun patto e non potrebbe nemmeno esserci. Il mio gruppo quest'anno ha conquistato una quota di mercato del 30% sulle rotte verso la Sardegna e la difenderemo, indietro non torniamo. Continueremo a fare concorrenza come dev'essere". Infine, a proposito di un interessamento del suo gruppo verso Grandi Navi Veloci, il presidente degli armatori italiani ha preferito non commentare questa indiscrezione, senza però smentirla.
Nicola Capuzzo
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