La società Tipes con sede a Olgiate Molgora (Lecco) e specializzata in trasporti stradali e intermodali ha depositato il 31 gennaio 2017 domanda di concordato preventivo con riserva presso il Tribunale di Lecco, ma prima aveva ceduto le proprie attività italiane alla società cooperativa genovese Paratori, tramite affitto di un ramo d'azienda.
A svelare le ultime novità sull'azienda a TrasportoEuropa è il presidente di Tipes, Angelo Panzeri: "Entro 120 giorni dovrà essere presentato un piano concordatario ma già il 29 dicembre scorso avevamo portato a termine un affitto di ramo d'azienda alla cooperativa Paratori di Genova, guidata dal presidente Alberto Rossi. Questa cessione è stata fatta per permettere la continuità aziendale di Tipes e a distanza di poco tempo sono lieto di poter dire che i dipendenti da 60 sono già diventati 95, a dimostrazione che c'è la volontà da parte loro di investire e sviluppare l'attività".
Paratori è una cooperativa di autotrasportatori attiva soprattutto in Liguria e nel nord-ovest d'Italia, con una specializzazione nel trasporto di merci a temperatura controllata per la GDO. Tipes, invece, è da sempre attiva soprattutto nella logistica al servizio dell'industria siderurgica in tutta Europa e anche in Nord Africa. "Questo matrimonio farà bene a Tipes perché garantirà, mi auguro, la continuità aziendale e potrà rappresentare un trampolino di lancio anche per le attività di Paratori a livello internazionale", aggiunge ancora Panzeri. Fra le due aziende è attualmente in corso una fase di integrazione dei rispettivi sistemi gestionali e operativo.
Panzeri ha spiegato che Tipes aveva anche un ramo d'azienda all'estero in Romania e per questo la società è stata accusata di esterovestizione dall'Agenzia delle Entrate: "Una ricostruzione puramente fantasiosa – sostiene - perché ci sono prove oggettive che dimostrano che non è vero, però per ora è così, poi vedremo cosa decideranno i Tribunali". L'azienda lombarda si è vista recapitare negli ultimi due anni verbali d'accertamento per complessivi 26 milioni di euro e questa circostanza, sommata alla crisi dell'Ilva che rappresentava per Tipes un primario cliente (con cui vanta ancora un credito esigibile di 5,5 milioni relativo a lavori svolti nel 2014), ha inevitabilmente messo in crisi un'azienda il cui fatturato annuo si aggira mediamente intorno ai 40 milioni di euro.
"Tipes presenta da sette anni bilanci in attivo, compreso il 2016 che avrebbe chiuso in positivo se non fosse stato per fattori straordinari che hanno indotto la società a cedere in affitto il ramo d'azienda e presentare domanda di concordato preventivo", ha concluso infine l'imprenditore lombardo che ama definirsi un "camionaro" e sta già pensando alle prossime mosse da intraprendere in questa sua battaglia contro lo Stato.
Nicola Capuzzo
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