Il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, chiese il censimento dei cavalcavia italiana già il giorno stesso del crollo del cavalcavia di Annone Brianza sulla Statale 36, che il 28 ottobre causò la morte di un automobilista. Ora la confederazione ribadisce la richiesta poche ore dopo il crollo del cavalcavia sull'A14, in provincia di Ancona, che ha travolto un'autovettura uccidendo due persone. "Dopo la prima richiesta, le nostre autorità hanno solo saputo bloccare il sistema produttivo rendendo di fatto impossibile il rilascio delle autorizzazioni per il transito dei trasporti eccezionali, con conseguenti danni sull'economia e il lavoro", spiega Uggè.
Il presidente di Conftrasporto aggiunge che dall'incidente del 9 marzo emergono due verità: "Che l'autotrasporto non ha responsabilità in ciò che è accaduto, come non ne aveva nel caso della tragedia di Annone Brianza, e che è indispensabile una mappatura nazionale dei cavalcavia, strumento che ancora non esiste". Uggè si chiede "quanti siano i manufatti in Italia che versano in condizioni precarie. Qualche risorsa oggi destinata a opere meno utili forse è il caso di trasferirla alla messa in sicurezza delle strutture a rischio".
Intanto, il ministero dei Trasporti annuncia che sta istituendo una commissione ispettiva di esperti per analizzare e valutare quanto è accaduto oggi sull'A14.
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