Il caso dei lavoratori interinali che lavoravano con un contratto di somministrazione firmato con un'agenzia rumena sta provocando nuovi controlli sulle condizioni di lavoro degli altri facchini che operano, per conto di diverse cooperative, nella Città del Libro e del Farmaco. Secondo quanto riferisce il quotidiano Provincia Pavese, i Finanzieri starebbero interrogando i lavoratori dell'impianto e acquisendo documentazione delle cooperative, per verificare eventuali irregolarità nella filiera degli appalti. In questa fase non ci sono ipotesi di reato.
Intanto, sul caso del Consorzio Premium Net prosegue l'azione del sindacato Filt Cgil, che ha avviato la vertenza sui facchini interinali con uno sciopero svolto il 31 marzo. In una nota del 4 aprile, il sindacato chiama in causa il committente del consorzio, ossia Ceva Logistics Italia, ritenendo "grave il mancato intervento della Ceva Logistics a cui è stato richiesto con forza di regolarizzare la filiera degli appalti e di utilizzare un solo soggetto, evitando il subappalto".
Più in generale, la Filt Cgil chiede l'applicazione di nuove regole contrattuali sugli appalti, in modo da "regolamentare la trasparenza nell'affidamento a soggetti che abbiano i necessari requisiti di capacità economiche e di organizzazione industriale effettiva ed il riconoscimento pieno della clausola sociale".
Ceva Logistics Italia è intervenuta sulla questione con una nota diffusa il 7 aprile 2017 in cui spiega che "i 70 dipendenti ai quali la stampa ha fatto riferimento negli ultimi giorni non sono dipendenti di Ceva. Come di prassi nel mercato logistico Italiano Ceva, per gestire le attività di movimentazione merci in magazzino, si affida a subappaltatori. Si tratta di aziende terze, delle quali Ceva controlla la compliance alle disposizioni di legge e regolamentari; controlli ed approfondimenti che sono in corso per il sito di Stradella".
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