Forse molti ricordano l'impianto robotico utilizzato da Sigourney Weaver per combattere il mostro Alien nell'omonimo film, oppure la tuta metallica che protegge Tony Stark nella serie Iron Man. Si tratta di esoscheletri, ossia strutture esterne indossabili che aumentano le abilità umane in termini di forza e potenza, ma lasciando libertà di movimento.
Dalla fantasia cinematografica alla realtà il passo è breve e gli esoscheletri possono rappresentare il futuro nel campo della movimentazione dei materiali. L'uso di questi equipaggiamenti sta diventando importante nel settore della logistica e nel suo sito di Venlo (Paesi Bassi), Geodis sta sperimentando l'efficacia di questi apparati con tre suoi dipendenti.
La piattaforma logistica olandese muove giornalmente 4000 chilogrammi di merce, tra prelevamento e imballaggio, e l'esoscheletro adottato – personalizzato per ogni lavoratore ha la funzione di proteggere spalle e schiena durante le operazioni di picking. La struttura – progettata e costruita da Laevo – è costituita da una sorta di bretella che si allaccia all'altezza dello sterno e da una fascia posta nella zona lombare del corpo umano, punto critico dove si concentra la maggioranza degli infortuni. Durante l'attività di sollevamento e trasporto, l'esoscheletro fornisce supporto tramite un sistema di molle, che ammortizza il carico riducendo lo sforzo di circa il 40 percento.
Il modello cibernetico scelto da Geodis è di tipo passivo, che offre ampia libertà di movimento per l'utilizzatore, ma la società francese segue con particolare interesse gli sviluppi di questa tecnologia e potrebbe valutare l'adozione di apparecchi più avanzati, come il supporto contemporaneo di gambe e braccia. "Un datore di lavoro responsabile pone particolare attenzione alla salute dei propri dipendenti ed è per questo che siamo molto fiduciosi nell'introduzione di questa innovazione" ha dichiarato Laurent Parat, EVP Contract Logistics per Geodis.
Davide Debernardi
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