Il mercato mondiale del trasporto marittimo non è, come potrebbe sembrare, contraddistinto da una condizione di concorrenza perfetta perché molte decisioni influenti per le compagnie di navigazione vengono prese a livello governativo. Di fatto è una competizione fra sistemi Paese. Lo pensa il presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci, che in occasione dell'ultima assemblea degli agenti marittimi italiani ha affermato: "Anche la fusione appena annunciata tra Hapag Lloyd e Uasc avrà un impatto significativo in Italia dove le rispettive agenzie marittime danno lavoro a 300 e 100 persone. Sono decisioni prese sopra le loro teste".
Secondo presidente della Federazione italiana degli agenti, oggi è in atto "un ripensamento da parte delle compagnie di navigazione in materia di gigantismo navale" come dimostra il fatto che "stanno tornando su navi più maneggevoli, handy appunto". Per Duci, il transhipment è stato messo in crisi anche in Italia dalle scelte dei global carrier, che hanno rallentato la velocità di servizio delle navi per ragioni economiche rendendo meno competitiva la soluzione del trasbordo di container rispetto al servizio di linea diretto.
"Quando l'eccesso di stiva attuale si sarà assorbito e i risultati delle compagnie miglioreranno, si assisterà a una ripresa del transhipment" che, secondo l'agente marittimo genovese, interesserà anche il nostro Paese nonostante si stato un errore puntare su tre scali in concorrenza fra loro (Gioia Tauro, Cagliari e Taranto): "In Italia abbiamo sbagliato, non potevamo permetterci tre porti per il trasbordo; uno è sufficiente".
Nel suo discorso agli associati, il presidente di Federagenti ha sottolineato l'importanza di compiere un secondo passo dopo la prima fase di avvio della riforma portuale, ripensando i ruoli di ciascun porto e potenziando la struttura del ministero, istituendo una direzione porti e infrastrutture che si affianchi a quella esistente.
A proposito di Gioia Tauro, che per la categoria è appunto l'unico porto italiano adatto a svolgere la funzione di transhipment, Duci ritiene necessario dotarlo di "strumenti giuridici adeguati a competere con porti che in altri paesi fanno del costo del lavoro uno degli elementi di competizione". C'è poi da trovare una nuova "vocazione" per Taranto, definito "il porto più malato d'Italia ma con caratteristiche straordinarie", e per Cagliari, che potrebbe invece avere "una vocazione di hub mondiale per le crociere in una Sardegna sfruttata come le Baleari".
Nicola Capuzzo
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