L'accordo dovrebbe avviare la parziale riconversione del porto di Gioia Tauro, che perderebbe così l'esclusiva funzione di scalo per il transhipment di container, per diventare un gateway per più tipologie di merci. "Il porto è oggetto di un ambizioso ed indifferibile progetto di riconversione industriale, funzionale e produttiva, messo in campo dal Governo per offrire una risposta strutturale alla crisi globale del settore trasbordo", ha spiegato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, dopo la firma dell'intesa.
"Oltre alle tradizionali attività di transhipment, infatti, vanno sviluppati settori nuovi e a tale obiettivo si sta lavorando attraverso la realizzazione del gateway ferroviario, l'istituzione della ZES, il progetto del bacino di carenaggio", ha proseguito il ministro. "Si sono conclusi interventi di dragaggio attesi da anni, e che fanno oggi di Gioia Tauro l'unico scalo del Mediterraneo in grado di ospitare fino a quattro navi madri. Si sta lavorando per accelerare le operazioni di controllo sulla merce, grazie alla collaborazione con l'Agenzia delle Dogane, che ha previsto l'istituzione di una vera e propria task force dedicata, e si stanno sostenendo iniziative di diversificazione dei traffici. Sono complessivamente in corso investimenti per 150 milioni di euro, così come previsto nell'APQ firmato a Palazzo Chigi un anno fa".
Per quanto riguarda gli esuberi al terminal MCT, Delrio ha affermato che "l'Agenzia per la somministrazione, la riqualificazione e la ricollocazione del personale posto in esubero da MCT, che in prospettiva e come già previsto per legge si trasformerà poi in soggetto articolo 17 come operante in tutti gli altri porti di Italia, ha rappresentato la risposta del Governo alla prima e più importante richiesta giunta dal Sindacato: neanche un posto di lavoro vada perduto, né ora né in futuro".
Il testo dell'intesa è stato firmato, oltre che dal ministro dei Trasporti, anche dalla Regione Calabria, dall'Autorità di Sistema Portuale, dalla MCT (Contship Italia) e dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
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