Entro poche settimane, pare già entro l'autunno, il Gruppo Grimaldi di Napoli firmerà i contratti di costruzione per la nuova serie di navi il cui progetto è stato ribattezzato G5GG (Grimaldi 5th Generation of Green ships). "Siamo vicini a ordinare una nave in grado di trasportare il doppio dei camion rispetto alle unità di cui disponiamo attualmente e ciò significherà un raddoppio di produttività nel trasporto via mare di carichi rotabili a parità di costi e di emissioni", ha spiegato Emanuele Grimaldi, amministratore dell'omonimo gruppo armatoriale napoletano, in occasione del primo convegno organizzato dalla neonata associazione di categoria Alis a Napoli.
A margine della tavola rotonda che lo ha visto fra i relatori, Grimaldi ha poi precisato che "per la firma dei nuovi ordini manca davvero poco e saranno costruite nel cantiere asiatico che ci offrirà ovviamente il prezzo migliore. Saranno navi ro-ro in grado di trasportare 500 camion e avranno tutta una serie di innovazioni brevettate fra cui un nuovo sistema di alimentazione tramite batterie al litio". A proposito di quante unità costruirà, Grimaldi si è limitato ad aggiungere: "Probabilmente inizieremo facendone sei, con opzioni per altre quattro unità". L'investimento previsto dovrebbe avvicinarsi al miliardo di euro.
Essendo la sostenibilità ambientale il tema centrale del convegno di Alis, l'amministratore delegato del Gruppo Grimaldi ha sottolineato che le nuove costruzioni garantiranno una notevole riduzione delle emissioni, rispettando così le tre principali linee d'indirizzo che il Commissario europeo Violeta Bulc aveva dato al settore dello shipping e dei trasporti anche durante la sua recente visita in Italia: "Il commissario ci ha chiesto tre cose, competitività, maggiore sfruttamento delle energie rinnovabili e riduzione delle emissioni" ha precisato Grimaldi aggiungendo che "le batterie al litio stravolgeranno anche il trasporto stradale, non solo quello marittimo".
Le nuove navi di Grimaldi adotteranno anche una nuova tecnologia già sperimentata in Giappone negli anni passati che prevede l'installazione di un sistema di ventole poste sotto lo scafo della nave per creare uno strato di bolle d'aria che riduce l'attrito con l'acqua del mare. Questa tecnologia da sola pare che sia in grado di ridurre notevolmente i consumi e le emissioni.
Nicola Capuzzo
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