Poteva essere un comune incidente causato da un errore dell'autista, che perde il controllo del camion la sera, mentre sta entrando in un'area di servizio autostradale. Il trattore urta il new-jersey che squarcia il serbatoio, da cui esce parte del il gasolio, lasciando una scia fino all'area di parcheggio. Poi il camion riparte, ma un avventore del ristorante ha visto la scena e ha avvisato la Gendarmeria, che avvia la ricerca del veicolo per rispondere dei danni all'infrastruttura.
I gendarmi trovano l'autoarticolato parcheggiato qualche chilometro più avanti e avviano i controlli di routine, tra cui quello dell'etilometro. Lo strumento segna 1,22 milligrammi per litro di sangue, un valore molto elevato e che corrisponde a tre volte il tasso massimo permesso in Francia. In questo caso scatta il processo penale per direttissima, dove il pubblico ministero chiede sei mesi di carcere, divieto di guida per un anno, 500 euro di multa e fermo del veicolo. Il magistrato giustifica la dura condanna con fatto che da gennaio nel dipartimento sono avvenuti 34 incidenti mortali causati dalla guida in stato di ebbrezza.
Il difensore dell'autista replica che ci sono circostanze attenuanti, tra cui le dure condizioni di lavoro dell'autista, che è continuamente in viaggio da cinque settimane e in questo periodo ha vissuto sul camion. L'avvocato ammette l'ebrezza, ma afferma che l'autista non ha ecceduto in velocità. Il conducente afferma che prima di guidare aveva bevuto solo a pranzo, mentre gran parte dell'alcol lo ha assunto durante la sosta in cui lo hanno trovato i gendarmi. Insomma, nessuno può stabilire il tasso alcolemico durante l'incidente.
Al termine dell'udienza, il Tribunale di Chalon-sur-Saône emette il verdetto, che sposa le considerazioni del pubblico ministero, anche se è un po' meno severo nella condanna: quattro mesi di carcere, 150 euro di multa e divieto di guida per un anno. Inoltre, dovrà rimborsare 35mila euro al gestore dell'autostrada per i danni e che difficilmente saranno risarciti dall'assicurazione, visto il presunto stato di ebbrezza.
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