Nel bollettino quotidiano sull'andamento delle attività, SDA Express Courier informa il 2 ottobre che "perdurano le agitazioni sindacali che stanno condizionando l'esecuzione del servizio secondo gli standard previsti. Nella giornata odierna si effettueranno i ritiri delle sole spedizioni di peso fino a dieci chili. La filiale di Milano-Carpiano è chiusa, le relative spedizioni sono gestite dalla filiale di Milano-Buccinasco, eventuali richieste di ritiro in fermo deposito (svincolo) presso la filiale dovranno essere concordate con l'assistenza clienti".
Mentre questa è l'unica comunicazione del corriere, controllato da Poste Italiane, il 30 settembre il sindacato di base Si Cobas, che ha proclamato lo sciopero iniziato il 18 settembre, fornisce la sua versione su alcune questioni relative all'agitazione. Per prima cosa, il Si Cobas afferma che questa "non è una normale vertenza sindacale" perché "lo scontro non è solo tra gli interessi contrapposti di lavoratori salariati contro capitalisti, ma contro varie cricche di dirigenti aziendali che perseguono politiche aziendali confuse e alcune atte a favorire l'interesse personale di qualche dirigente".
In sindacato spiega che il conflitto con il sindacato, e il conseguente sciopero, avrebbe anche lo scopo di permettere ad Amazon di "acquistare SDA al prezzo più basso possibile e ripulita dal SI Cobas". Ricordiamo che mesi scorsi era apparsa l'indiscrezione, non confermata dagli interessati, secondo cui Amazon sarebbe stata interessata a entrare direttamente nella distribuzione delle proprie spedizioni ed era stato fatto il nome di SDA come possibile obiettivo di un'acquisizione.
Un'altra precisazione del Si Cobas è che davanti alla piattaforma di Carpiano – da dove è partito lo sciopero dopo il cambio di appalto dal consorzio CPL al consorzio Ucsa – s'è un "presidio permanente che non ha impedito a chi voleva di recarsi al lavoro". Il sindacato afferma che il fermo della piattaforma, così come quello degli hub di Bologna e Roma, sarebbe dovuto a una decisione aziendale e non a picchetti dei facchini.
Nel suo comunicato, il Si Cobas ricostruisce anche le fasi della trattativa. Un primo incontro tra sindacato e consorzio Ucsa avrebbe dovuto svolgersi il 24 settembre ma secondo la sigla sindacale sarebbe stato disdetto dal consorzio "perché la committente SDA l'aveva diffidata dal trattare". Il lunedì successivo era programmato un altro incontro alla Fedit (l'associazione dei corrieri), ma anche questo è stato annullato e "solo nel pomeriggio del lunedì Ucsa fu poi autorizzata a sedersi al tavolo con il Si Cobas la mattina seguente". Ma nella notte di lunedì circa duecento persone provenienti da diverse parti d'Italia assalirono il presidio di Carpiano, ferendo tre persone, senza però sgomberarlo per la resistenza attuata dai manifestanti.
La ricostruzione del Si Cobas afferma che "alla trattativa di martedì SDA ha ribadito a Ucsa il veto alla non applicazione del jobs act, impedendo un accordo". Oggi dovrebbe svolgersi un incontro tra le parti alla Prefettura di Milano per trovare una soluzione per sbloccare le 70mila spedizioni ferme da giorni negli impianti della Sda.
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