Il trasporto ferroviario merci chiama a raccolta le banche italiane perché le imprese per fare nuovi investimenti in locomotori hanno bisogno di credito. Così va letto l'incontro che le imprese ferroviarie aderenti a Fercargo e Fercargo Manovra hanno avuto con i rappresentanti del mondo bancario in occasione della fiera Expo Ferroviaria che si è tenuta nei giorni scorsi a Rho Fiera Milano. Fra gli istituti di credito presenti c'erano Banco Bpm, Bnp Paribas, CariFvg, Banca Carige, Credito Valtellinese, Deutsche Bank, Deutsche Leasing, Intesa Sanpaolo, Mps, Sg Leasing, Ubi banca, Unicredit e Unicredit Leasing. Oltre alle banche e alle imprese hanno preso parte agli incontri anche i produttori dei locomotori, vale a dire Bombardier, Siemens, CZ Loko Italia e Vossloh Locomotives GmbH, che hanno messo in mostra le ultime novità produttive.
"L'obiettivo dell'iniziativa è stato favorire le opportunità di collaborazione con il settore creditizio illustrando le peculiarità del mercato ferroviario italiano del settore merci e le principali sfide per la crescita di quest'ultimo in Italia", ha spiegato il presidente di Fercargo, Giancarlo Laguzzi. In questo momento sul mercato c'è scarsità di locomotori rispetto alle esigenze di crescita dei traffici e il presidente delle imprese ferroviarie private italiane si spinge a ipotizzare una stima della domanda per i prossimi anni: "Ogni locomotore costa fra i 4,2 e i 5 milioni di euro e attualmente sul mercato italiano ce ne sono un centinaio impiegati da parte delle varie aziende attive sulla rete nazionale. Nel giro di cinque anni ritengo sia necessario un raddoppio dei locomotori attualmente disponibili e quindi si parli di altri cento". Dunque un volume d'investimenti stimato in quasi mezzo miliardo di euro solo nel prossimo quinquennio.
Fino ad oggi il mercato è stato in mano a tre società di leasing straniere (Alpha Trains, Ekiem e Mrce - Mitsui Rail Capital Europe) alle quali le imprese ferroviarie dovevano necessariamente rivolgersi per noleggiare nuove locomotive da impiegare per i trasporti. Laguzzi però a questo proposito precisa: "Nel decennio appena trascorso scorso le imprese ferroviarie italiane hanno mosso i primi passi su un mercato appena liberalizzato scegliendo necessariamente di attivare nuovi collegamenti con il noleggio di locomotori. Ora la crescita è strutturale e le imprese sono pronte ad acquistare il materiale rotabile ma hanno bisogno di credito dal mondo bancario per poter fare investimenti a lungo termine".
Una locomotiva, come detto, costa oltre quattro milioni di euro e ha una vita utile compresa fra 25 e 30 anni. Si tratta di un asset che, a detta degli esperti, mantiene il proprio valore nel tempo ed è facilmente rivendibile o noleggiabile sul mercato perché ormai sono macchine interoperabili in grado di circolare con poche modifiche nei diversi paesi europei. "Le imprese ferroviarie nostre associate sarebbero ben felici di lasciare in territorio italiano gli interessi che un finanziamento ricava piuttosto che darli a società di leasing estero", ha concluso il presidente di Fercargo.
Nicola Capuzzo
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