Nel prossimo decennio la quantità di merci che sceglieranno di viaggiare sulle rotte Asia-Europa con il treno è destinata a crescere del 14,7% ogni anno per il prossimo decennio. La previsione è della società di ricerca e consulenza Roland Berger che a questa via di trasporto terrestre ha dedicato uno studio intitolato "Eurasian rail corridors: what opportunities for freight stakeholders?". Secondo questa ricerca, i volumi attuali che viaggiano lungo questo binario potranno ragionevolmente raggiungere nel 2027 la soglia dei 636mila teu, in netta crescita rispetto ai 141mila teu del 2016, perché le stime per il futuro parlano di una crescita del 351% per i prossimi anni.
Più nel dettaglio, lo studio di Roland Berger condotto in collaborazione con UIC (Union internationale des chemins de fer) e presentato pochi giorni fa a Parigi si spinge a ipotizzare due scenari di qui al 2027. In quello più ottimista i volumi di traffico spostati via treno tra Europa e Asia (e viceversa) sono previsti raggiungere i 742mila teu/anno nel giro di un decennio mentre la versione più prudente parla comunque di una crescita sostenuta che porterebbe a un volume di 437mila teu nel 2027.
Le vie di transito saranno sia quelle che passano più a nord (attraverso Russia o Kazakistan), sia quelle più a sud che potranno potenzialmente transitare dalla Turchia e dell'Iran (quest'ultima via sarebbe oggi già percorribile ma non viene utilizzata per collegamenti di trasporto merci regolari fra i due continenti).
Secondo i ricercatori di Roland Berger per migliorare la competitività dell'alternativa su ferro rispetto al trasporto via mare (quest'ultimo molto più conveniente anche se più lento) servono soprattutto volumi maggiori fornendo ai caricatori e agli spedizionieri maggiore affidabilità, puntualità e informazioni sull'arrivo preciso delle merci a destinazione. Necessaria sarà anche una maggiore armonizzazione delle procedure fra i vari Paesi coinvolti, interoperabilità del materiale rotabile e una semplificazione (ovvero una accelerazione) dei tempi di transito dei treni ai confini di alcune nazioni (in particolare in Polonia).
Lo studio sottolinea infine che importanti investimenti sono in atto per migliorare la rete ferroviaria a sud che transita attraverso Turchia e Iran e dove saranno garantiti incentivi economici per far sì che venga scelta dai vettori ferroviari come via di transito fra Asia ed Europa.
Nicola Capuzzo
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