La Direttiva CRD IV pone stretti limiti al numero di cariche che un dirigente di una banca importante può ricoprire presso aziende esterne, quindi la Vigilanza Europa ha spinto Maurizio Comoli a presentare le dimissioni da Presidente del Consiglio d'amministrazione di Cim - Interporto di Novara, dopo che ha ricoperto la carica per otto anni.
"Nel corso di questi ultimi otto anni, il Cim ha consolidato la sua posizione di primario livello nel panorama degli interporti italiani, soprattutto per quanto riguarda l'attività intermodale e con particolare riferimento ai traffici che hanno origine/destinazione nel quadrante nord-ovest d'Europa. L'interporto oggi è una realtà che ha un notevole impatto sul territorio, soprattutto per l'attenzione rivolta a temi come il miglioramento e la sostenibilità della movimentazione delle merci, avendo cura dell'ambiente e della qualità della vita", scrive la società in una nota.
Cim sottolinea anche che durante la presidenza di Comoli è raddoppiato il numero delle società insediate nell'interporto, che oggi sono quaranta. Nello stesso tempo, il fatturato è aumentato da 1.672.181 a 4.209.273 euro con conseguente miglioramento progressivo del risultato netto nel corso degli anni (dalla perdita registrata nel 2008 di 2.405.633 euro si è tornati ad un risultato positivo a partire dal 2015 e, in particolare, ad un utile d'esercizio nel 2016 di 83.924 euro). Inoltre, l'indebitamento è diminuito da 56.823.457 a 13.269.689 euro.
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