L'impianto fa parte della quarta fase di sviluppo del bacino portuale di Yangshan, gestita dalla società Shanghai International Port, che si distingue dalle altre dalla completa automazione delle attività di movimentazione dei container. L'automazione comprende il carico e scarico delle navi e il trasferimento dei contenitori in altri mezzi di trasporto, ma anche i controlli doganali, che sono svolti a distanza (cinquanta chilometri) usando un sistema robotizzato per le verifiche fisiche che può ispezionare 150 container l'ora. Per ora, l'operatività del terminal è definita "sperimentale".
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Il nuovo terminal ha richiesto un investimento d quasi due miliardi di dollari, compresa la costruzione di due banchine dalla lunghezza complessiva di 2350 metri e dalla profondità di fondale di quindici metri. Negli oltre due ettari dell'impianto operano cento equipaggiamenti automatici autonomi, la più grande flotta del mondo di questo tipo e interamente costruita da Shanghai Zhenhua Heavy Industries Company. Questa flotta è composta da dieci gru a ponte, quaranta gru da banchina su binari e cinquanta veicoli a guida autonoma. Questo numero aumenterà a 26 gru a ponte, 120 da banchina e 130 veicoli a guida autonoma. L'intero sistema è connesso ed integrato nell'Internet delle Cose. La capacità annuale è di quattro milioni di teu, con possibilità di aumentarla fino a 6,3 milioni.
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