Dopo le anticipazioni dei mesi scorsi, giunge una prima apparizione, seppure informale, di Confmare, ossia la nuova confederazione degli operatori del trasporto marittimo promossa da Confcommercio, che potrebbe raccogliere anche alcuni esuli di Confitarma. La sua nascita è stata anticipata dal presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci, che è stato nominato coordinatore nazionale della nuova realtà, con Cino Milani di Fedepiloti vice-coordinatore. Federagenti precisa che questo è un "soggetto chiamato a coordinare l'intera filiera di operatori e imprese che agiscono sul mare, nei porti e nella logistica connessa".
Durante l'assemblea degli agenti marittimi si è parlato di due situazioni critiche: Gioia Tauro e Taranto. Per quanto riguarda lo scalo calabrese, il presidente degli agenti marittimi calabresi, Michele Mumoli, ha chiesto provvedimenti per renderlo competitivo in ambito mediterraneo. Egli ha evidenziato anche l'elevato numero delle ispezioni sui container, oltre 15mila l'anno contro le sette del Pireo, dovute anche al transito della cocaina. Secondo Mumoli, però, le ispezioni limitano l'efficienza e la competitività del porto.
Taranto sta invece subendo una grande trasformazione, illustrata dal presidente degli agenti marittimi tarantini, Marco Caffio. Tale trasformazione riguarda sia l'Autorità Portuale, sia gli imprenditori privati. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha sottolineato l'importanza di una vera e propria rivoluzione per cogliere le opportunità della Zes, Zona economica speciale.
Nella tavola rotonda di chiusura, Zeno D'Agostino ha definito assurdo e incomprensibile il fatto che il tema della portualità non rientri nella consapevolezza dei vertici politici e di una Presidenza del Consiglio, quando in considerazione del valore strategico ed economico i porti dovrebbero almeno occupare il dieci percento del tempo del presidente del Consiglio di qualsiasi governo.
Ivano Russo, consigliere del ministro dei Trasporti, ha sottolineato come questo assurdo si perpetui nonostante che il 67,7% delle materie prime di un paese come l'Italia che occupa i vertici delle potenze industrializzate e porti garantiscano allo Stato un gettito annuale di 15 miliardi di euro. Russo, che ha definito "ridicole" e "una boiata" le proposte di Spa portuali (che vivono, in quanto pubbliche, gli stessi vincoli di una Autorità di Sistema), ha invitato il settore a concentrare gli sforzi sui provvedimenti (35 su 37 varati che vanno trasformati in fatti). Fra queste le nuove norme "rivoluzionarie" sui dragaggi con la trasformazione del concetto dei "fanghi" in "detriti" con una semplificazione delle procedure di smaltimento.
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