Nel 2014, la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva a tre anni di reclusione l'armatore ed ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena per concorso esterno in associazione mafiosa perché individuato come riferimento delle cosche della 'Ndrangheta di Reggio Calabria per attuare i loro interessi. Inoltre, Matacena è coinvolto nell'indagine Breakfast della Dia per intestazione fittizia dei beni, insieme alla moglie e a Claudio Scajola, ex ministro degli Interni, indagato per averlo aiutato a sottrarsi all'arresto. Matacena è oggi latitante a Dubai, ma il suo patrimonio è stato individuato dalla Dia.
La Direzione Antimafia ha eseguito oggi il sequestro e confisca di dodici società che fanno capo a Matacena, quattro con sede a Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Roma e otto all'estero, ossia nelle Isole Nevis, Portogallo, Panama, Liberia e Florida. Queste società svolgono in prevalenza attività armatoriale, ma anche immobiliare ed edilizia. La Dia ha confiscato anche un traghetto da 8100 tonnellate, che in passato è stato usato per il traghettamento nello Stretto di Messina, conti correnti bancari all'estero e 25 immobili aziendali. Il valore complessivo della confisca ammonta a dieci milioni di euro. Le società sequestrate proseguono l'attività tramite amministratori giudiziari.
Il 19 dicembre 2017, il responsabile del personale e della comunicazione di Caronte & Tourist ha dichiarato che "la proprietà di Caronte & Tourist è in mano alle famiglie dell'architetto Gennaro Matacena e degli eredi dell'ingegnere Giuseppe Franza. Quel Matacena (Amedeo Jr.) che negli ultimi tempi assurge frequentemente agli onori della cronaca giudiziaria è fuori da C&T dagli anni Novanta; gli altri soci di Tourist Ferry Boat (con riferimento all'onorevole Francantonio Genovese), che hanno avuto anche loro recentissime vicissitudini giudiziarie, hanno la nostra amicizia e solidarietà, ma sono irrilevanti sulla gestione aziendale".
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