L'indagine della Procura di Bari sul fallimento della società Ferrovie del Sud Est, dovuto a debiti per trecento milioni di euro, hanno portato gli inquirenti sulla pista della bancarotta fraudolenta. Un primo esito di questa indagine è emerso oggi, con l'operazione Relata Refero, che ha comportato l'arresto di undici persone per fatti avvenuti tra il 2001 e il 2015, ossia fino a quando la società è stata commissariata. Oltre agli arresti, la Guardia di Finanza sta attuando una misura interdittiva e sequestri preventivi per 91 milioni.
Tra gli undici arrestati spicca il nome di Luigi Fiorillo, che in passato è stato legale rappresentante e amministratore unico di Ferrovie Sud Est. I reati contestati a queste persone sono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero dissipato o distratto fondi della società per centinaia di milioni di euro in un decennio, tramite la falsificazione di bilanci e l'affidamento senza gara d'appalto d'incarichi professionali e appalti per servizi, lavori e forniture. Tra gli indagati ci sono anche imprenditori e consulenti e tutti gli arrestati sono ai domiciliari.
In particolare, scrive la Finanza in una nota, "le indagini hanno accertato come la bancarotta documentale sia stata prodotta da varie condotte di confusione di dati contabili tali da non rendere ricostruibili il patrimonio ed il movimento degli affari, con confusione in un unico conto delle somme derivanti dalla concessione del servizio di trasporto (circa 150 milioni di euro) e quelle derivanti dai contributi pubblici vincolati ai singoli investimenti (circa 850 milioni di euro nei vari anni), così incidendo sull'aumento dei debiti e sui relativi costi bancari (oneri, interessi) per circa 60 milioni di euro dal 2007 al 2016".
Gli inquirenti proseguono spiegando che "la bancarotta societaria si realizzava attraverso vari artifici contabili che hanno determinato condotte di falsificazione dei bilanci d' esercizio, in violazione dei precetti di correttezza e veridicità della rappresentazione, attraverso iscrizioni di ricavi privi di certezza ovvero con alterazione di voci di debito mutate arbitrariamente in crediti. La bancarotta patrimoniale, infine, si realizzava con l' esternalizzazione di servizi fondamentali a costi crescenti e mai comparati, con l' ingiustificata moltiplicazione di incarichi e contratti di appalto a prezzi fuori mercato".
Dopo il fallimento, la società ferroviaria è stata acquisita da Ferrovie dello Stato e oggi opera tramite concordato preventivo in continuità, attuato dal Tribunale di Bari il 16 gennaio 2016.
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