All'incontro con Francesco Maria di Majo, presidente dell'ASP Mar Tirreno centro-settentrionale ha partecipato una delegazione di autotrasportatori e il rappresentante dell'autotrasporto nel Tavolo di Partenariato, Patrizio Loffarelli di Assotir. Le imprese hanno portato al presidente dell'ASP un documento con le richieste che ritengono siano le minime condizioni per rilanciare l'attività nel porto. Il presidente dell'Autorità ha assicurato un immediato intervento, almeno sulle richieste che possono essere esaudito in breve tempo.
In una nota diffusa il 17 marzo, Assotir (l'associazione che ha appoggiato la protesta) afferma che "dovrebbero sbloccarsi l'istallazione di servizi igienici nei piazzali e l'area dove ospitare moduli abitativi per ufficio. Ciò in attesa della procedura di assegnazione alle imprese operanti nel Porto di spazi operativi definitivi nell'Area Special Cargo, che va comunque accelerata". Il presidente dell'ASP ha anche assicurato che chiederà agli armatori un maggiore impegno e garanzie per le imprese di autotrasporto.
"La nostra protesta rappresenta un'occasione di riflessione non soltanto per l'amministrazione dell'Autorità di Sistema, ma per l'intera città, per i suoi operatori economici, i lavoratori ed i cittadini di Civitavecchia", afferma Loffarelli. "Abbiamo voluto, forti dell'unità raggiunta dalla categoria, denunciare come manchi, da parte di troppi, la giusta attenzione per il rilancio della parte mercantile del nostro scalo, che, nonostante ne siamo tutti orgogliosi, non può essere visto soltanto come il principale approdo crocieristico italiano ed uno dei maggiori scali passeggeri del nostro Paese. Civitavecchia, che è il porto di Roma e del Centro Italia, deve tornare ad essere anche un grande porto commerciale".
L'esponente di Assotir riassume anche i motivi della protesta degli autotrasportatori: "La mancanza cronica di personale in dogana, la sospensione improvvisa di un servizio navale per la Sardegna a discapito del traffico merci per 15 giorni senza alcun preavviso, il mancato sviluppo del traffico container, la mancanza di aree cargo, piazzali ed infrastrutture per uffici, la recente azione di sequestro delle gru, la perdita di una parte del traffico legato all'automotive in export, denotano una perdurante mancanza di attenzione da parte del Governo centrale, di quello regionale e degli amministratori di un grande bacino di produzione e consumo come quello rappresentato dalla Città di Roma, verso la crisi in cui versa l'attività mercantile del porto di Civitavecchia".
Loffarelli conclude spiegando che "Assotir e gli operatori portuali hanno deciso di sospendere la protesta sulla base di un atto di fiducia nelle assicurazioni del presidente Di Majo, del direttore dell'Agenzia delle Dogane, Kessler. Ma nessuno si illuda che bastino le promesse a fermare l'iniziativa di chi, forte dell'unità raggiunta, continuerà a presidiare l'attività delle istituzioni e non esiterà a dar vita a nuove mobilitazioni se esse non fossero coerenti con le assicurazioni fornite negli incontri di questi giorni".
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