Il 23 aprile 2018, i sindacati confederali accusarono Tirrenia di attuare dumping sociale dei marittimi sul traghetto Pauline Russ, noleggiato con un equipaggio polacco che non sarebbe retribuito secondo le norme italiane. Il 26 aprile, Onorato Armatori replica negando di usare equipaggi extr-comunitari sottopagati, precisando che le sessanta navi gestite dal Gruppo battono bandiera italiana e hanno "equipaggi composti solo da marittimi e ufficiali italiani con contratto di lavoro italiano".
Onorato aggiunge che a questa regola fanno eccezione quattro unità, tre ro-ro per il trasporto merci e un ferry passeggeri, noleggiate con contratto time charter, secondo cui è l'armatore proprietario a decidere la composizione dell'equipaggio. "In tutti e quattro i casi il gruppo Onorato ha posto come condizione che le navi avessero (e così è) equipaggi comunitari ingaggiati sulla base del contratto comunitario dei marittimi, e battessero bandiera di un paese Ue. Le tre navi merci sono affittate per un periodo massimo di sei mesi, in attesa dell'entrate in servizio delle nuove navi in costruzione", scrive Onorato.
Tre delle navi noleggiate noleggiate sono la Superfast Balleares, la Pauline Russ e la Wedesborg e tutte battono bandiera UE "con personale impiegato comunitario esattamente come prescritto dalla policy e dal codice di condotta aziendale". La quarta nave è il ferry Ariadne, dove "il personale marittimo di coperta e macchina è comunitario, mentre il personale alberghiero è italiano con contratto italiano". Il Gruppo Onorato aggiunge anche di avere "recentemente respinto l'offerta molto conveniente per il noleggio di una nave ro-ro che era stata impegnata da altri in Sardegna, perché il suo equipaggio è interamente composto da marittimi extra-comunitari, con contratti da verificare, e con la sola eccezione del comandante e del direttore di macchina".
Il Gruppo armatoriale contrattacca affermando che "il nostro gruppo è oggetto di un attacco pretestuoso basato sul nulla, e palesemente condotto da chi vorrebbe continuare a giovarsi degli enormi vantaggi di iscrizione sotto bandiera italiana raddoppiandone gli effetti positivi attraverso una gestione selvaggia del mercato del lavoro, per altro dimostrabile anche solo prendendosi al briga, in onestà, di verificare i nomi delle navi utilizzate negli ultimi mesi su rotte nazionali del cabotaggio".
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