Ieri è entrato in vigore il Decreto legislativo 221/2016, dopo diciotto mesi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La novità più importante per il comparto armatoriale è la modifica dei benefici fiscali previsti dal Registro Internazionale, che da ieri possono essere applicati alle navi che utilizzano esclusivamente marittimi comunitari, compresi i traghetti. E proprio l'applicazione della Cociancich (dal nome del senatore che la ha proposta) alle autostrade del mare è stata nei mesi scorsi una delle principali cause del conflitto sorto all'interno del mondo armatoriale italiano, con due fronti rappresentati dalla famiglia Onorato (favorevole alla nuova Legge) e da Confitarma (contraria). Una prima reazione viene da Vincenzo Onorato, che in concomitanza all'entrata in vigore della Legge ha dichiarato che "è un primo passo verso i diritti dei marittimi".
L'armatore, che controlla Moby e Tirrenia, aggiunge polemicamente che "è riconosciuto ufficialmente il grande tradimento, ovvero il fatto che i benefici fiscali accordati agli armatori dovessero trovare motivazione nella tutela occupazionale dei marittimi italiani e quindi nella difesa di una categoria che è stata invece, come lo dimostra il numero dei disoccupati oggi proiettato oltre il tetto delle 60mila unità, abbandonata a se stessa da chi aveva il dovere, sancito per legge e violato nelle applicazioni pratiche, di occuparsi di loro".
Onorato conclude affermando che bisogna ora attuare "in tempi brevissimi" la totale revisione della Legge 30/98: "In un momento in cui finalmente nei programmi politici torna ad apparire il concetto di italianità, come valore e obiettivo, eserciteremo costantemente la nostra funzione di sprone sul nuovo governo per continuare questa battaglia decisiva per la dignità dei lavoratori italiani e per il ripristino di condizioni di giustizia sociale".
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