La chiusura dei porti italiani ai naufraghi imposta dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, sta colpendo anche il trasporto internazionale di container, come dimostra il caso della Maersk Alexander, la portacontainer da 1068 teu che svolge servizio feeder tra i porti di Marsaxlookk (Malta), Bengasi, Misurata e Al Khoms, che durante la sua navigazione ha salvato 110 migranti su un gommone, nella notte tra giovedì e venerdì. Dopo avere imbarcato i naufraghi, la nave si è diretta verso il porto di Pozzallo, dove però non ha ricevuto il permesso di attracco. Così, la portacontainer è ferma in attesa d'istruzioni.
Un portavoce di Maersk ha dichiarato che la nave attende istruzioni dal Centro di coordinamento della Guardia Costiera di Roma su dove sbarcare le persone soccorse in mare. Egli ha aggiunto che questa non è la prima volta che una nave della compagnia danese compie un salvataggio tra Libia e Italia e ciò è successo due o te volte negli anni recenti.
Migliaia di naufraghi sono stati salvati dai mercantili in navigazione davanti alle coste libiche, che finora li trasferivano sulle navi militari o su quelle delle Ong, che poi li portavano nei porti siciliani. Ma il nuovo ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, sta impedendo l'ascesso ai porti italiani di tutte le navi con naufragi a bordo delle Ong, delle compagnie di navigazione merci e perfino quelle militari degli Stati Uniti. Non solo, ma Toninelli ha anche limitato gli interventi di salvataggio della Guardia Costiera italiana, che da ieri ha comunicato ai comandanti delle imbarcazioni che navigano nella zona Sar libica di rivolgersi a Tripoli per i soccorsi.
È difficile stabilire l'impatto di queste decisioni. Finora, infatti, i mercantili hanno salvato i migranti sapendo che ciò non comportava gravi ritardi alla loro navigazione, perché avrebbero trovato qualche imbarcazione dove trasferirli. Ma ora, con la prospettiva di restare fermi giorni in attesa di un porto sicuro dove portarli, quale sarà l'atteggiamento dei comandati e degli armatori? Per comprendere la gravità della situazione, l'Agenzia Onu Unhr riferisce che il 21 giugno è avvenuto un naufragio che ha causato 220 morti.
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