Il contrabbando è stato scoperto da una pattuglia della Finanza, che ha chiesto i documenti di viaggio a un autista che stava scaricando l'autocisterna in un distributore di Montesilvano, alle porte di Pescara. Il documento di accompagnamento ha insospettito i militi, che hanno approfondito la verifica, scoprendo che era falso. In realtà, il gasolio non proveniva dalla località segnata sulla carta, ma probabilmente da un deposito dell'Europa orientale e il carburante non aveva pagato Iva e accise. Così, i militi hanno denunciato sia l'autista dell'autoarticolato, sia il titolare dell'azienda di autotrasporto, che ha sede in Campania, sequestrando anche il veicolo con il suo carico di 28mila litri di carburante. La Finanza sta anche svolgendo analisi sul gasolio sequestrato per verificare se corrisponde ai parametri stabiliti dalla Legge o se è stato "tagliato" con altri elementi. Capita, infatti, che sempre per frodare il Fisco e i consumatori, al gasolio sia aggiunto olio lubrificante.
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