Le richieste urgenti di Conftrasporto al Governo non sono una novità, perché la confederazione le sta ripetendo da tempo e le ha rilanciate anche dal palco della presentazione del nuovo Osservatorio sui trasporti e la logistica. I punti illustrati da Conftrasporto sono cinque e al primo posto c'è la libera circolazione al Brennero, minacciata dal contingentamento dei veicoli industriali lungo l'asse del Brennero e i controlli al valico contro l'immigrazione clandestina, misure decise unilateralmente dall'Austria. Conftrasporto ha calcolato che su base annua, ogni ora di ritardo nell'attraversamento del Brennero costa alle imprese di trasporto 370 milioni di euro. Su tale punto, la confederazione propone di creare un corridoio Shengen veloce per i veicoli industriali delle imprese targate Ue, con controlli a campione.
In Italia, Conftrasporto ribadisce l'emergenza dei ritardi delle Motorizzazioni nel compiere le revisioni annuali dei veicoli pesanti a causa delle carenze d'organico e in questo caso chiede un provvedimento d'urgenza l'affidamento dei controlli anche alle case costruttrici e alle officine private specificamente qualificate, nonché la riattivazione dei Centri Mobili di Revisione. Sempre per l'autotrasporto, Conftrasporto si oppone preventivamente a ogni forma di limitazione dei rimborsi sugli incrementi dell'accisa sul gasolio agli utilizzatori professionali, soprattutto per quelli che operano con veicoli più moderni e puliti. Nel trasporto marittimo, Conftrasporto chiede la deroga al divieto di pagamenti in contanti per il personale marittimo, considerando le caratteristiche organizzative e operative di tale attività, e in quello ferroviario chiede l'introduzione anche in Italia del macchinista unico.
Accanto a queste urgenze, Conftrasporto presenta quattro terapie da attuare nel medio termine. Due riprendono le metafore della "cura dell'acqua" e "cura del ferro" avviate dal precedente Governo, mentre le altre due lanciano la "cura della gomma" e "dell'energia". La "cura della gomma" consiste nella continuità nel sostegno alla competitività dell'autotrasporto, che nel tempo è diventato sempre più selettivo e ha contribuito all'evoluzione del settore, tramite investimenti per il rinnovo parco circolante, la formazione, gli incentivi al trasferimento modale, i rimborsi accise e pedaggi solo per i veicoli più puliti. A livello europeo, Conftrasporto chiede di di sostenere, nel Pacchetto Mobilità, le proposte della Road Alliance sottoscritta dall'Italia insieme agli altri Paesi della "Vecchia Europa", per la creazione di un vero "comune campo da gioco", nel settore dei trasporti.
La "cura dell'energia" ha come principale intervento lo sviluppo della filiera del gas naturale liquefatto, anche tramite un quadro autorizzativo e concessorio omogeneo e semplificato, per rispondere ai nuovi parametri di impatto ambientale. La "cura del ferro" prevede la prosecuzione d'interventi già avviati, come le forme di sostegno economico al trasporto ferroviario (ferrobonus e sconto traccia), il completo adeguamento della rete nazionale agli standard europei in termini di sagoma (delle gallerie almeno quattro metri per consentire il passaggio di semirimorchi e container più grandi), di modulo (lunghezza massima dei treni di 750 metri) e peso trainabile (2000 tonnellate) e di attivare i collegamenti merci anche sulla rete ad Alta Capacità.
Per la "cura dell'acqua", Conftrasporto chiede di emanare l'attesissimo provvedimento per attivare lo Sportello Unico Doganale e dei Controlli, varando un piano pubblico/privato per il rinnovo, in tema di sostenibilità ambientale, della flotta delle navi traghetto impegnata nei collegamenti con le isole e di cabotaggio.
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