La battaglia commerciale senza esclusione di colpi che ormai da alcuni anni vede fronteggiarsi il Gruppo Grimaldi di Napoli e il Gruppo Moby si è arricchita di un nuovo capitolo giocato sul terreno delle petizioni online. La prima mossa è arrivata da Vincenzo Onorato, che nei primi giorni di agosto ha pubblicato in rete sulla piattaforma internazionale change.org una raccolta di firme "in difesa del lavoro marittimo per italiani a bordo delle navi battenti bandiera italiana e il rispetto del contratto di lavoro marittimo italiano per marittimi extra comunitari". La petizione sta riscuotendo il successo sperato perché a fine agosto aveva praticamente raggiunto l'obiettivo dichiarato delle 25mila firme. L'iniziativa è stata lanciata pochi giorni dopo il varo della nuova ro-ro Maria Grazia Onorato, definita dal suo armatore una nave manifesto per la battaglia dedicata ai marittimi italiani.
Pochi giorni dopo sullo stesso sito (Change.org) è spuntata un'altra petizione contro Tirrenia, lanciata dal leader di Unidos Mauro Pili e con la quale l'ex deputato chiede al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli di revocare la convenzione tra lo Stato e la compagnia di navigazione per i collegamenti marittimi tra la Sardegna e la penisola. "I biglietti alle stelle sono tra i responsabili di una stagione turistica duramente penalizzata - sostiene Pili - Un nucleo familiare, due adulti e due bambini, nella tratta Genova-Olbia, andata e ritorno sono costretti a pagare oltre mille euro".
Secondo Pili, la cui battaglia è condivisa anche dal Gruppo Grimaldi, "il governo deve revocare la convenzione in base all'articolo15 e connessi. A questo atto deve far seguire la predisposizione sulle rotte da e per la Sardegna di una vera e propria continuità territoriale al servizio dello sviluppo economico e sociale dell'isola". In questo caso la petizione ha superato in poco più di una settimana le 16mila firme e si prefigge anch'essa di raggiungere quota 25mila.
Nicola Capuzzo
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