Il Piano strategico per l'istituzione della Zona Economica Speciale (Zes) da 2770 ettari in Sardegna sarà approvato dalla Giunta a settembre e poi inviato al Governo per il via libera finale. Questa fase arriva dopo gli incontri conclusi dall'assessore regionale per la programmazione, Raffaele Paci, con le amministrazioni locali e i consorzi industriali delle zone interessate, ossia Cagliari, Portovesme, Olbia, Porto Torres, Oristano e Ogliastra, insieme con l'Autorità di Sistema Portuale della Sardegna. Quindi, oltre a Campania e Puglia, una delle prime Zes previste dal "Decreto Sud" voluto dal precedente Governo, sembra destinata a sorgere anche sull'isola.
La Regione ha deciso di creare un'unica zona economica speciale "a rete", coinvolgendo i sei porti con le rispettive zone retroportuali, sia per dar vita a un progetto più ampio e strategico, e dunque con più potenziali ricadute positive sull'intera Regione, sia perché l'unico porto Ten (requisito necessario alla creazione delle Zes) è quello di Cagliari, che dunque è stato utilizzato come pilastro centrale del progetto, per poi coinvolgere tutti gli altri scali con aree industriali adiacenti.
Per quanto riguarda la perimetrazione delle aree, e dunque la distribuzione territoriale dei 2770 ettari attribuiti all'isola con Decreto ministeriale, è stata data priorità alle aree portuali e retroportuali, oltre che a quelle con nessi funzionali ed economici importanti per lo sviluppo delle filiere produttive regionali. Si è inoltre deciso di valorizzare la presenza degli aeroporti vicini a tre dei porti interessati (Cagliari, Olbia e Alghero) per aumentare l'efficacia del sistema regionale.
Chiusa questa fase preliminare, la parola passerà poi al Governo che dovrà esprimersi sul piano presentato dalla Regione Sardegna per rimandarlo subito dopo alla gestione dell'Autorità portuale sarda.
Nicola Capuzzo
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