Il porto di Civitavecchia cerca (e trova) nuovi spazi in banchina da destinare ai traffici di rotabili (auto nuove e autostrade del mare) a scapito di granaglie e altre rinfuse solide. Lo ha reso noto l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, annunciando che l'ultima riunione del Comitato di Gestione dell'Ente ha riguardato modifiche e integrazioni al Regolamento d'uso delle aree demaniali marittime nei porti del network e a quello per la determinazione dei canoni demaniali, il piano di riassetto del porto di Gaeta e l'avvio dell'iter per l'adeguamento tecnico funzionale della banchina 26.
Proprio quest'ultima era la porzione di scalo per cui aveva presentato una domanda di concessione in estate la nuova società Terminal Multipurpose Civitavecchia, partecipata da dall'impresa portuale del gruppo Intergroup e l'impresa portuale Ant. Bellettieri & C. Sulla banchina 26 del porto, il presidente dell'Autorità portuale, Francesco Maria di Majo, ha spiegato che, "proprio in virtù della crescita del traffico ro/ro e car/carrier riteniamo debba essere destinata a tale traffico piuttosto che alle rinfuse solide, in particolare granaglie, settore merceologico non più presente nello scalo ormai dal 2012, consentendo peraltro così un passaggio più graduale dell'area commerciale a quella traghetti passeggeri".
Le aree di pertinenza della banchina 26 rimarranno, dunque, nell'ambito della "Componente funzionale commerciale" ma saranno destinate al traffico dei vettori ro/ro in genere, con particolare riguardo alla tipologia dei car/carrier. Letta così sembra essere un'area destinata al Gruppo Grimaldi, compagnia di navigazione molto attiva nel trasporto di auto nuove e da anni cliente di peso del porto di Civitavecchia. La stessa Autorità portuale ha fatto sapere che, "nel rispetto dell'assetto complessivo del porto definito nel Piano Regolatore Portuale vigente, gli uffici dell'Ente hanno elaborato, in via preliminare, un Master Plan che fa la fotografia dello stato di fatto e programma delle successive fasi attuative di realizzazione delle opere, necessarie alla piena infrastrutturazione dello scalo".
Il presidente dell'AdSP ha illustrato la prima fase di sviluppo del porto di Civitavecchia (dal 2019 al 2022) che riguarda in particolare la darsena servizi e la darsena traghetti (che doteranno lo scalo di un consistente numero di nuovi accosti) e, quindi, il completamento del I Lotto funzionale delle Opere Strategiche, nonché gli interventi per potenziare i collegamenti ferroviari di ultimo miglio. "Proprio due giorni fa – ha dichiarato di Majo - presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sono state collaudate definitivamente le importanti opere marittime realizzate nella parte nord dello scalo per un valore di circa 200 milioni di euro e, già a partire da marzo 2019, saremo in grado di avviare i lavori per la realizzazione di un nuovo ulteriore pennello, parallelo alla banchina 28, per il quale abbiamo ottenuto il contributo di 2,2 milioni, a fondo perduto, da parte della Commissione Europea nell'ambito della Blending Call insieme al porto di Barcellona e un finanziamento della Bei, per un totale di 7 milioni di euro".
Nicola Capuzzo
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