Gli spedizionieri genovesi ritengono che Bucci sia la "scelta migliore" per affrontare l'emergenza del crollo Morandi, ma ciò non basta: "Ora è necessario e indispensabile costruire trincee e ammucchiare sacchi di sabbia per consentirgli di operare al di fuori di ogni schema, evitando di incorrere in rischi giudiziari, esposti e ricorsi che produrrebbero effetti letali sulla tempistica dei lavori facendo permanere quell'incertezza che nel mondo della logistica e nelle logiche della merce rappresenta il peggiore nemico. In altre parole il commissario deve disporre di un vero e proprio Codice di guerra". Lo ha affermato oggi Alessandro Laghezza, presidente degli spedizionieri di La Spezia.
Laghezza pone l'attenzione sul primo articolo del Decreto Genova: "Un decreto unico nel suo genere perché pronuncia una sentenza ancora prima che si istruisca un processo, e perché non garantisce alcuna copertura non solo nei confronti di un ipotetico ricorso della società Autostrade ma anche nei confronti di altri concessionari autostradali, esclusi a prescindere anche nella prospettiva tutta da verificare di una gara internazionale dai tempi imprevedibili".
Laghezza sottolinea due aspetti che hanno forse più peso degli stanziamenti. Il primo è la libertà concessa al commissario straordinario per operare fuori dalle norme "mettendolo al sicuro dai blocchi che potrebbero essere attuati utilizzando l'arma dei ricorsi". In tale contesto Laghezza evoca il pericolo che la concessionaria, esclusa e revocata, possa disporre poteri legali d'interdizione. Il secondo è è il "fattore certezza", che spiega così: "nella logistica l'unico strumento per difendere i clienti e i traffici consiste nella capacità di attenuare il rischio incertezza, fornendo previsioni e date precise ad esempio dell'entrata in funzione di nuovi sistemi di viabilità alternativi al ponte, all'inizio e al completamento della demolizione, alla prospettiva effettiva di entrata in servizio del nuovo ponte. Solo così il porto potrà difendere la sua credibilità e presentarsi alla merce con una prospettiva di certezze. Prospettiva credibile solo trovando all'interno degli articoli 2 e 6 del Decreto anche una possibilità di rafforzare in modo decisivo gli organici e le strutture delle amministrazioni adibite ai controlli, prima fra tutte quella delle Dogane".
Infine Laghezza auspica che il commissario attui una "massiccia operazione trasparenza nei confronti della sua clientela e in particolare della merce fornendo addirittura quotidianamente tutte le informazioni operative sulle misure anti-emergenza e sulle loro tempistiche".
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