La strada statale 76 della Val d'Esino (SS 76), detta anche Strada di Francesco, si snoda nei territori dell'Umbria e delle Marche, di cui costituisce uno dei principali assi viari e, insieme con la SS 318, consente il collegamento tra Ancona e Perugia. Secondo i dirigenti e segretari di Confartigianato Ancona, Pesaro e Urbino, Confartigianato Marche e Umbria e Confartigianato Trasporti Marche, il mancato completamento della tratta Fabriano-Serra San Quirico e Fabriano-Fossato di Vico crea notevoli difficoltà all'autotrasporto, e non solo.
Il rischio di ricadere in un'altra incompiuta infrastruttura italiana è molto elevato, senza dimenticare le attuali conseguenze: incidenti stradali e rallentamenti nella circolazione, soprattutto dei mezzi pesanti che sfruttano la direttrice per collegare l'Adriatico con l'Umbria e le Marche. L'appello degli imprenditori si rivolge proprio alle due Regioni affinché intervengano nei confronti di Quadrilatero Marche Umbria Spa – la società controllata daAnas. che ha gestito il progetto – e del Governo, che tramite il Cipe (Comitato interministeriale per l'approvazione economica) ha autorizzato il completamento dell'opera assicurandone la copertura economica. Però, secondo Confartigianato la situazione rimane bloccata, i lavori non riprendono e a risentirne è lo sviluppo del sistema economico umbro-marchigiano, soprattutto le zone turistiche, agricole e industriali dell'entroterra che rischiano un preoccupante isolamento.
Inoltre, in questo scenario, si inserisce la complicata situazione della società di costruzioni Astaldi. L'impresa, incaricata dei lavori sulla SS76 nel tratto fabrianese della Quadrilatero, si trova in concordato in continuità aziendale e rappresenta la vera incognita da cui può dipendere sia la realizzazione della strada statale, sia il futuro di diverse aziende (strategiche per la conclusione dei lavori) che vantano crediti per milioni di euro.
Davide Debernardi
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