Il 10 gennaio, la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo inizierà la discussione della parte del Pacchetto Mobilità presentato dalla Commissione Europea che modifica alcune norme sull'autotrasporto, comprese quelle che riguardano il riposo settimanale regolare. Contro questo provvedimento si stanno mobilitando i sindacati degli autisti europei, coordinati dalla federazione Etf. In Italia, le tre sigle confederali hanno proclamato due giorni di volantinaggio per il 7 e 8 gennaio e due giorni di sciopero per il 14 e 15 gennaio, ossia in corrispondenza del voto nell'aula dell'Europarlamento. Il 7 febbraio, alcuni autisti hanno attuato un presidio all'ingresso del porto di Genova distribuendo volantini scritti in cinque lingue, mentre oggi sono previste azioni a Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Ancona Roma e Napoli, sia nel trasporto merci, sia in quello passeggeri.
In Belgio i due sindacati BTB/UBT e ACV Transcom attuano oggi presidi in alcuni punti di confine, con blocchi che hanno filtrato i camion. I punti più caldi sono a Meer, sull'accesso dell'autostrada E17 tra Anversa e Rotterdam, a Rekkem sull'autostrada E17 tra il Belgio e la Francia, e nella aree di parcheggio di Zonhoven e Maasmechelen. Domani hanno annunciato azioni oltre che i sindacati italiani e belgi, anche quelli olandesi, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna, Svezia e Gran Bretagna. È previsto anche un presidio alla frontiera di Ventimiglia tra Italia e Francia e, nei Paesi Bassi, al confine con il Belgio di Hazeldonk, sull'autostrada A16. Il 10 gennaio l'Etf ha organizzato un presidio a Bruxelles durante la seduta del Parlamento Europeo.
I sindacati olandesi hanno illustrato quattro loro rivendicazioni della protesta: imporre nel cabotaggio stradale a un fermo obbligatorio di cinque giorni dopo un ciclo di tre trasporti in sette giorni; aumentare le sanzioni sul riposo settimanale regolare attuato in cabina; imporre il ritorno del camion nel Paese di origine dopo due settimane di viaggio all'estero; rilasciare le autorizzazioni al trasporto internazionale basate sul carico utile e non sulla massa complessiva del veicolo (per evitare abusi svolti con veicoli leggeri o autobus).
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