Fercam conferma l'acquisizione, insieme con il fondo immobiliare Prelios, degli asset derivanti dal fallimento di Artoni Trasporti e Artoni Group, parte dei quali aveva già in affitto. L'acquisizione comprende ventisei immobili sull'intero territorio nazionale e 1500 unità di carico, formate soprattutto da casse mobili. L'accordo prevede anche l'assunzione di 140 dipendenti di Artoni, dei 190 rimasti ancora alle dipendenze della società, mentre la Procedura si farà carico di quelli che non passeranno a Fercam. Questi ultimi saranno inseriti in impianti che non disteranno più di 125 chilometri dalla loro attuale sede di lavoro. Fercam precisa che "non saranno riattivati altri siti Artoni oltre a quelli già affittati con il precedente affitto di ramo d'azienda e l'attività dei rimanenti siti Artoni saranno gestite dalle Filiali Fercam". Inoltre, il fondo Prelios rileverà gli impianti Artoni che non saranno usati da Fercam.
La società altoatesina aggiunge di aver chiesto ai sindacati un incontro per concordare le modalità d'inserimento delle persone in Fercam, garantendo tutti i diritti acquisiti: "Rimane importante la concordata flessibilità geografica per garantire la necessaria efficienza onde assicurare la competitività e conseguente sicurezza dei posti di lavoro anche in futuro", spiega l'amministratore delegato Baumgartner. "Sono sicuro che i sindacati agiranno con la necessaria responsabilità tenendo presenti anche le esigenze aziendali in considerazione delle difficoltà e turbolenze che caratterizzano il mercato del settore dei trasporti".
Per ora, nessuna fonte precisa l'ammontare della transazione, un elemento che interessa soprattutto i numerosi creditori di Artoni. Molti di loro sono imprese di autotrasporto, che hanno fatture arretrate di cui a oggi non si sa se potranno essere pagate integralmente dal commissario straordinario. Tra gli altri creditori ci sono i dipendenti e istituti bancari.
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