Uno dei tanti container che sono sbarcati sulle banchine di Gioia Tauro per essere reimbarcati verso un altro scalo conteneva un carico tanto prezioso quanto illegale: tra le bobine di carta che risultavano sul documento di trasporto, i Finanzieri hanno scoperto tre grandi borse contenenti cento panetti di cocaina pura, con un peso totale di 115 chilogrammi e un valore sul mercato di oltre ventitré milioni di euro. Il container era stato imbarcato nel porto cileno di San Antonio per quello panamense di Rodman, dove si era imbarcato su una portacontainer in servizio transatlantico fino a Gioia Tauro, che però non era la destinazione marittima finale, perché avrebbe dovuto proseguire fino a Livorno. Il porto calabrese conferma quindi la sua importanza nel traffico di cocaina tra Sud America ed Europa, che in buona parte è gestito dalla 'Ndrangheta, anche se sta aumentando la quantità trovata in altri scali. Evidentemente è in corso una diversificazione delle destinazioni, come spiega la Finanza: "Le locali 'ndrine, divenute oramai referenti quasi uniche a livello Europeo dei narcos sudamericani, sono alla continua ricerca di altri porti con un volume di traffico rilevante e, allo stesso tempo, con dei controlli più tenui come Rotterdam e Anversa".
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