Secondo la testata Lloyd's List, Orient Overseas ha un piano per far costruire ai cantieri cinesi, di cui non precisa il nome, sei portacontainer da 23mila teu ciascuna, che sarebbe la taglia più grande prevista per navi di questa dimensione (che finora raggiungono i 22mila teu). Un'altra caratteristica importante è l'alimentazione dei motori, che potrà avvenire anche a gas naturale liquefatto (ma in tale ambito Ooil non è la prima, perché la francese Cma Cgm ne ha già ordinate nove da 22mila teu con tale combustibile nel 2017). L'indiscrezione aggiunge che le nuove portacontainer saranno consegnate entro il 2021. Questo ordine farebbe parte di un programma più ampio del Gruppo Cosco, che recentemente ha acquisito Ooil, per ampliare la stiva complessiva della compagnia da 700mila a un milione di teu. Le risorse proverrebbero dalla vendita del Long Beach Container Terminal, imposta al Gruppo cinese proprio a causa dell'acquisizione della compagnia marittima e che dovrebbe concludersi entro il primo trimestre di quest'anno. Cosco non ha commentato la notizia. Ooil aderisce, insieme con Cosco Shipping, Evergreen e Cma Cgm, all'alleanza Ocean Alliance, che proprio in questi giorni ha annunciato di prorogare la sua scadenza di cinque anni, portandola quindi al 2027. L'alleanza è entrata nella terza fase di sviluppo introducendo il Day 3 Product, che utilizza 330 portacontainer che offrono una stiva complessiva di 3,8 milioni di teu.
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