Parte già con un ostacolo il progetto di realizzare un nuovo terminal container a largo di Chioggia, presentato a dicembre 2018 dalla società Vgate: il 25 gennaio 2019, in occasione della discussione del progetto al Consiglio comunale di Chioggia, l'associazione Federalberghi Veneto ha diffuso una nota in cui dichiara la sua opposizione al progetto che "rischia di schiantarsi con la violenza di un meteorite davanti alle spiagge di Sottomarina e Isola Verde, nel Veneziano, in un territorio che da vent'anni cresce sul solco della valorizzazione ambientale e del turismo sostenibile". L'associazione supporta la lettera inviata al Comune di Chioggia dal presidente dell'Associazione albergatori di Sottomarina, Giuliano Boscolo Cegion, il quale afferma che "l'inquinamento atmosferico delle polveri sottili e degli scarichi delle navi si muoverebbe verso la costa e Chioggia-sistema, scelta dalle famiglie per la qualità dell'aria e lo iodio del mare, perderebbe irrimediabilmente l'appeal conquistato in anni di politiche di tutela ambientale. La stazza delle navi, la diversa provenienza (magari da Paesi dove le norme di sicurezza sono meno stringenti di quelle europee), potrebbero compromettere la qualità del mare, con il rischio di sversamenti di materiale inquinante".
Il progetto del Terminal Plurimodale d'Altura VGATE prevede un attracco per le portacontainer fino a 18mila teu a 2,3 chilometri dalla costa, collegato con la terraferma tramite due viadotti per camion e treni. In una prima fase, il terminal potrà movimentare 500mila teu l'anno, che potranno crescere fino a 1,2 milioni di teu, fino a raggiungere una terza fase da due milioni di teu. La movimentazione dei contenitori sarà automatizzata. Il cronoprogramma prevede che nel triennio 2019-2021 si completino le fasi di autorizzazione dell'opera, nel quinquennio 2022-2026 si costruisca il terminal d'altura e le opere accessorie e che venga realizzata la procedura di gara per la gestione del nuovo porto, per arrivare alla fase operativa nel 2027.
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