Il quotidiano statunitense Usa Today ha scritto un articolo il 18 gennaio 2019 secondo cui lo scorso anno Amazon ha spedito direttamente dalla Cina agli Stati Uniti circa 4,7 milioni di pacchi in 5300 container marittimi, nell'ambito di una più ampia strategia per prendere il controllo dell'intera filiera logistica, eliminando gli operatori intermedi. Il giornale cita Steve Ferreira, Ceo di Ocean Audit, da cui ha tratto il dato, secondo cui "Amazon ha ora un ecosistema chiuso" che le permette di seguire il trasporto end-to-end. I container sono stati spediti da Amazon Logistics usando la società cinese Beijing Century Joyo Courier Service, costituita e controllata dalla stessa Amazon, che può prelevare la merce dai produttori cinesi, consolidarla in container e imbarcarli su navi di diverse compagnie marittime, secondo la convenienza del momento. Questi container sbarcano nei porti di Long Beach e Seattle, dove Amazon li porta su strada verso i suoi punti di distribuzione interni e li consegna all'acquirente finale.
Nella fase iniziale di questo progetto, Amazon serviva solo i produttori e venditori cinesi che esportavano verso gli Stati Uniti e dall'ultimo trimestre del 2018 offre la spedizione marittima diretta anche ai venditori degli Stati Uniti. Il giornale precisa che 5300 container l'anno è solo una piccola parte delle spedizioni di Amazon dalla Cina agli Usa, ma questa quantità potrà essere aumentata, sfruttando anche l'eccesso di stiva delle compagnie marittime, mano a mano che aumentano le competenze della società nel trasporto. Così, mentre il presidente statunitense Trump cerca di limitare la globalizzazione, Amazon la accelera offrendo ai venditori cinesi un accesso diretto con un unico interlocutore all'intero mercato statunitense.
Amazon ha avviato il progetto container nel 2016 costituendo la società di spedizioni in Cina e ottenendo l'autorizzazione a esercitare l'attività di spedizioniere marittimo dalla U.S. Federal Maritime Commission e l'anno successivo ha svolto le prime spedizioni di prova con la copertura di uno spedizioniere cinese. Nel 2018 ha iniziato a operare col proprio nome come Nvooc, quindi noleggiando stiva in portacontainer con una certa continuità. Ora, come avviene nel trasporto aereo con Amazon Air (che usa quaranta aerei noleggiati a caldo), gli operatori si chiedono quanto Amazon intenda coinvolgersi nel trasporto marittimo e se in futuro intenda seriamente competere con gli attuali operatori anche nel conto terzi.
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