Con un -9,9 percento, il comparto dei veicoli industriali con massa totale terra superiore alle 3,5 tonnellate segna un pesantissimo ribasso. In Italia si sono immatricolate 2145 unità contro le 2380 di un anno fa. Non va meglio il segmento dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 tonnellate, che registra a gennaio una perdita del 9,8% sullo stesso mese del 2018: 1840 unità immatricolate contro 2039. Come era prevedibile, osservando gli andamenti degli ultimi mesi del 2018, il nuovo anno porta con sé la conferma che al mercato dei veicoli industriali stia compiendo una decisiva frenata. Perciò diverse associazioni dei costruttori e degli operatori chiedono con insistenza un incontro con il Governo.
Secondo recenti analisi, mentre in Europa in media il 65% dell'autotrasporto avviene all'interno dei confini nazionali e il 35% ne esce per sviluppare un traffico internazionale, in Italia ben l'86% dei veicoli industriali viaggia esclusivamente sul territorio nazionale. Inoltre, in Italia il 40% dei veicoli industriali circolanti viaggia a vuoto, il doppio di quanto avviene in Europa. Senza dimenticare l'annoso problema dell'invecchiamento del parco circolante, uno dei più vecchi, e quindi arretrato, inquinante e pericoloso d'Europa.
Con i moderni sistemi di connettività a bordo dei veicoli industriali di ultima generazione è possibile tracciare i veicoli, oltre a controllarne le prestazioni e lo stato di efficienza, quindi sarebbe possibile ridurre il fenomeno dei viaggi a vuoto, che provoca occupazione improduttiva delle strade, aumentando la congestione, i rischi per la sicurezza e i costi complessivi di gestione. "Noi e non solo noi stiamo denunciando la situazione dell'autotrasporto nazionale, con le sue ricadute sul mercato e sull'occupazione", commenta Franco Fenoglio, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere, "chiedendo al decisore politico di voler prestare infine la dovuta attenzione al problema e invitando il ministro Toninelli a un confronto sulle possibili soluzioni, non più rinviabili se si vuole evitare che la situazione continui a peggiorare, allontanando sempre di più il nostro autotrasporto dalla possibilità di competere con la concorrenza europea e non apportando alcun beneficio al settore in termini di maggior sostenibilità e sicurezza".
Massimiliano Barberis
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