Nel giorno stesso dell'approvazione del primo Pacchetto Mobilità da parte dell'Europarlamento, il 4 aprile 2019, sono arrivate le prime reazioni da parte dei sindacati e delle associazioni dell'autotrasporto che condividono la soddisfazione sul testo raggiunto. Almeno quelle dell'Europa occidentale, che pare aver vinto questo round, anche se l'incontro con l'Est proseguirà nella prossima legislatura, che dovrà emanare le disposizioni attuative delle linee programmatiche approvate ieri. La confederazione sindacale Etf, che ha condotto una dura battaglia contro alcune modifiche alle norme dell'autotrasporto previste da una versione precedente del Pacchetto Mobilità, si dichiara soddisfatta del compromesso raggiunto in Aula, anche se avrebbe preferito per alcune parti un "risultato più forte". La confederazione mantiene comunque alta la guardia sull'attuazione delle norme.
I sindacati ritengono di avere ottenuto una vittoria soprattutto sulla questione dei tempi di guida e di riposo, sia perché non sono passate le modifiche, sia perché viene introdotto l'obbligo di tornare in sede ogni quattro settimane e il divieto di trascorrere il riposo settimanale nel veicolo. Un altro punto a favore è l'obbligo del cronotachigrafo anche sui veicoli con massa inferiore a 3,5 tonnellate che svolgono trasporti internazionali.
Sul versante imprenditoriale, la prima reazione italiana è arrivata da Conftrasporto, secondo cui "il voto di oggi, anche se frutto di mediazioni, è una risposta positiva alle molte richieste" avanzate dall'associazione degli autotrasportatori. L'associazione ammonisce che "è presto per cantare vittoria, bisogna comunque sottolineare che sono stati compiuti importanti passi in avanti per fornire strumenti indispensabili a un corretto funzionamento dell'autotrasporto". Anche l'associazione imprenditoriale francese Fntr è soddisfatta, al punto di ritenere il testo approvato ieri "una vittoria per i sostenitori di un'Europa più regolamentata e protettiva in termini di trasporto su strada sia per i dipendenti che per le aziende".
Sulla votazione è intervenuta anche l'eurodeputata Isabella De Monte, che è componente della commissione Trasporti e Turismo, dove è relatrice ombra del dossier sui tempi di guida e di riposo degli autisti e tachigrafi digitali: "Potremo dire addio alla concorrenza selvaggia dell'Est Europa e all'invasione dei camion stranieri: oggi a Bruxelles abbiamo segnato un passo fondamentale per le nostre imprese e i nostri lavoratori dell'autotrasporto", ha dichiarato ieri. Da Monte spiega che "è stato un lavoro lungo e difficile, durato quasi cinque anni, che finalmente giunge al termine con un risultato molto positivo per l'Italia. Le critiche degli Stati dell'Est testimoniano che abbiamo toccato un nodo cruciale, ossia il contrasto alla concorrenza sleale da parte di chi opera in zone in cui il costo del lavoro è più basso: il nuovo provvedimento inserisce nuovi strumenti di controllo e regole chiare".
L'eurodeputata sottolinea l'anticipo dell'entrata in vigore del cronotachigrafo intelligente, che il testo prevede nel 2021. Il nuovo apparecchio traccerà la posizione del camion verificando in modo automatico eventuali irregolarità e il passaggio delle frontiere. "Il provvedimento inoltre introduce regole chiare per evitare il nomadismo degli autotrasportatori, che spesso sono conducenti dell'Est che lavorano per aziende dell'Est, con stipendi bassi, ma che in realtà operano in Italia, Francia e Germania, che sono costretti a passare fuori casa mesi ininterrotti. Infine, si dice basta al far west e si introducono criteri precisi per le soste per il riposo: non vedremo più camion a bordo strada grazie al divieto di riposo in cabina per i periodi di riposo settimanali regolari", conclude Da Monte.
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