La firma del ministero dello Sviluppo Economico dell'accordo sulla cessione stabilita da commissario straordinario alla cordata formata da Fercam e Prelios è un passo fondamentale per risolvere il nodo del passaggio del personale e degli asset di Artoni, che dovrebbe portare le risorse per rifondere, almeno in parte, i creditori del Gruppo emiliano. Il testo ministeriale arriva dopo la firma dell'intesa sul trasferimento di una parte dei dipendenti Artoni a Fercam, avvenuta l'8 marzo tra l'azienda altoatesina e i sindacati. Per suggellare l'intera operazione manca solo la firma sul rogito per il cambio di proprietà degli immobili. Il fondo Prelios s'impegna ad acquistare otto immobili intestati ad Artoni Trasporti e quattordici ad Artoni Group, mentre Fercam ne acquista quattro di Artoni Group e due di Artoni Trasporti.
L'accordo dell'8 marzo sul personale prevede l'assunzione in Fercam di 52 ex dipendenti di Artoni, mantenendo le attuali condizioni di lavoro e di retribuzione. 46 persone devono essere impiegate entro un raggio di 125 chilometri dalla filiale in cui attualmente operano, sotto forma di affitto di ramo d'azienda, mentre gli altri sei devono essere collocati in una struttura Fercam della stessa provincia in cui hanno operato con Artoni, o in una limitrofa. Questi sono solo una parte dei 140 addetti passati in affitto di ramo d'azienda da Artoni a Fercam. Quelli esclusi dal passaggio lavorano nel quartier generale di Artoni oppure in filiali non più operative. 78 persone sono a carico del commissario straordinario: una parte è in cassa integrazione straordinaria e alcuni seguono la procedura di liquidazione. Il personale che non passerà in Fercam proseguirà la in cassa integrazione straordinaria e riceverà da Fercam una somma di 5000 euro; inoltre, avrà la precedenza nell'assunzione se Fercam avrà bisogno di nuovo personale nelle strutture acquisite da Artoni.
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