Danilo Toninelli e Andreas Scheuer, ministri dei Trasporti d'Italia e Germania, hanno deciso di muoversi insieme contro i crescenti limiti alla circolazione dei veicoli industriali imposti dall'Austria lungo l'asse del Brennero e il primo passo è una lettera inviata il 9 aprile alla Commissaria ai Trasporti europea, Violeta Bulc. I due ministri chiedono a Bruxelles misure concrete contro i provvedimenti austriaci recentemente comunicati ai Governi da Vienna, che "rappresentano, a nostro avviso, una violazione del principio della libera circolazione delle merci". Infatti, queste misure "se adottate, arrecherebbero un ingente danno alle imprese di autotrasporto che attraversano il corridoio del Brennero, con pesanti ricadute sull'economia italiana e su quella tedesca". Tali scelte, precisano i due ministri "penalizzerebbero esclusivamente il traffico di transito e tutelerebbero quello interno, a danno dell'autotrasporto da e per l'Italia e, di rimando, delle imprese degli altri Stati membri. Una chiara discriminazione indiretta verso società straniere, che va contro i principi cardine del mercato unico dell'Unione europea".
Poco dopo l'annuncio di questa lettera, Conftrasporto ha espresso apprezzamento per il suo contenuto. Ma il suo vice-presidente, Paolo Uggè, rilancia con una provocazione: "Dato che l'Austria si ostina a centellinare i camion al valico in barba ai richiami e alle sollecitazioni di Italia, Austria e della stessa UE perché non pensiamo, anche noi per contrastare l'inquinamento, di applicare un sovra-pedaggio per tutti i mezzi pesanti stranieri che entrano ed escono dall'Italia attraverso quel valico? Il tempo delle parole è scaduto: ora bisogna agire".
Sulla questione del Brennero è intervenuta il 10 aprile anche Unioncamere Veneto nell'ambito della terza tappa del Roadshow per il Brennero, dove i Sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto hanno annunciato una posizione comune contraria alle limitazioni austriache. "Il Sistema camerale ha la chiara visione di un territorio in cui le vie di comunicazione devono essere una strategia di business, quindi devono essere sicure, interconnesse e funzionanti", ha dichiarato Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto. "L'interconnessione è un must per ogni regione italiana ed in particolar modo per le regioni locomotiva dell'economia e frontiere verso le vie del Nord. Mi auguro che la chiara visione del Sistema camerale sia presto condivisa dalla politica e dia alle imprese il giusto assist per fare impresa".
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