Quello che si è concluso il 15 aprile 2019 non è certo il primo trasporto stradale tra Cina e Russia, ma è il primo compiuto in regime Tir, che ha permesso all'autoarticolato di percorrere 9300 chilometri in dodici giorni, evitando perdite di tempo per i controlli alla frontiera. Il camion appartiene all'autotrasportatore russo D-Trans, membro dell'Asmap, l'Associazione Russa dei trasportatori stradali internazionali.
Questa "pietra miliare", come la definisce l'organizzazione mondiale dell'autotrasporto Iru, avviene nell'anno in cui si celebrano i 70 anni della Convenzione Tir e dell'instaurazione di relazioni diplomatiche tra Cina e Russia. Ma ciò che ha permesso questo trasporto è un nuovo accordo internazionale per il trasporto su strada tra le Autorità cinesi e russe che ha rimosso i vincoli precedenti, facilitando così l'accesso ai territori di entrambi i Paesi.
La Iru spiega che "secondo gli esperti, il trasporto porta a porta di merci su strada in regime Tir lungo questo percorso sarà, in media, tre volte e mezzo più veloce rispetto al mare e una volta e mezzo più veloce rispetto alla ferrovia, con costi totali comparabili", aggiungendo che "dopo l'apertura di altri quattro valichi di frontiera abilitati al Tir in Cina, questo primo trasporto di questo tipo mostra i benefici pratici per la Cina, la Russia e i Paesi lungo il percorso Belt and Road per raccogliere i frutti economici e di sviluppo che il trasporto internazionale su strada può offrire".
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