La tormentata vicenda dell'autostrada A18 Catania-Ragusa potrebbe vedere finalmente il suo epilogo in tempi relativamente brevi. La A18 è nata come un'arteria che doveva collegare Messina con Gela, ma che oggi è ancora incompleta. Il primo tronco, realizzato tra il 1965 e il 1971, è noto anche come Autostrada delle Zagare e collega Messina con Catania, dove c'è una barriera per il pedaggio, poi i veicoli proseguono sulla circonvallazione di Catania (A18 dir, gestita dall'Anas), per poi entrare in un raccordo autostradale a doppia corsia per carreggiata tra Catania e Siracusa, che fa parte della Statale 114 orientale Sicula.
Il progetto dell'A18 prevedeva un secondo tronco tra Siracusa e Gela, anche per connettere i due poli petrolchimici. Un primo segmento di nove chilometri e mezzo tra Siracusa e Cassibile è stato aperto nel 1983, ma bisogna attendere il 2008 per viaggiare sul secondo segmento di 30 chilometri tra Cassibile e Rosolini. Da quella data, è stato aperto solamente svincolo di Siracusa Sud, e dopo Rosolini i veicoli proseguono sulla Statale 115 Sud Occidentale Sicula. Nel novembre del 2014 la società concessionaria (Sarc) ha iniziato i lavori per il 19,5 chilometri tra Rosolini e Modica, ma si sono fermati nel 2017, per riprendere nel 2018.
Ora, il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, annuncia una svolta, ossia il passaggio della costruzione e della gestione dalla Sarc all'Anas grazie a un accordo firmato dalla due società che prevede il subentro dell'Anas con una valutazione effettuata da un collegio indipendente di tecnici, diventando così il "soggetto attuatore" per l'intervento. In una nota, il ministero dei Trasporti aggiunge che "cambia anche il modello di concessione: quello adottato in precedenza avrebbe portato al pagamento di un pedaggio, stimato in circa 15 euro per la tratta. Il nuovo schema di concessione, oltre a garantire una velocizzazione del cantiere, porterà all'azzeramento dei pedaggi per tutti i cittadini".
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