A luglio il traffico mondiale del cargo aereo, espresso in tonnellate-chilometri, ha subito un calo del 3,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente portando così a nove i mesi consecutivi di flessione. La Iata, che ha diffuso questo dati, lo spiega così: "Il trasporto aereo di merci continua a soffrire della debolezza del commercio globale e dell'intensificarsi della controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina. I volumi commerciali globali sono inferiori dell'1,4% rispetto a un anno fa e quelli tra Stati Uniti e Cina sono diminuiti del 14% rispetto allo stesso periodo del 2018. L'indice globale Purchasing Managers Index (PMI) non indica un aumento. Il controllo dei nuovi ordini di esportazione della produzione ha evidenziato un calo degli ordini dal settembre 2018. E per la prima volta dal febbraio 2009 tutte le principali nazioni commerciali hanno segnalato un calo degli ordini". Un ulteriore dato negativo, almeno per le compagnie, è l'aumento dell'offerta di stiva, pari al 6,2%.
Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo della Iata commenta: "Le tensioni commerciali pesano pesantemente sull'intero settore del trasporto aereo di merci. Le tariffe più elevate stanno perturbando non solo le catene di approvvigionamento transpacifico, ma anche le rotte commerciali mondiali. Mentre le tensioni attuali potrebbero produrre vantaggi politici a breve termine, potrebbero portare a cambiamenti negativi a lungo termine per i consumatori e per l'economia globale. Il commercio genera prosperità. È fondamentale che Stati Uniti e Cina lavorino rapidamente per risolvere le loro divergenze".
Un elemento più recente di preoccupazione è l'improvviso aumento del prezzo del petrolio causato dagli attentati a due importanti impianti dell'Aramco in Arabia Saudita, che sta già causando un aumento del prezzo del carburante e quindi dei costi d'esercizio degli aerei. "Dopo un agosto stabile, i prezzi dei carburanti per aerei sono cresciuti a settembre", scrive la Iata, che il 19 settembre rileva un prezzo del carburante jet di 85 dollari al barile, l'11% in più rispetto alla fine di agosto. "L'impatto di tale aumento sulle compagnie aeree dipenderà dagli indici di copertura (hedging ratios), ma per ogni aumento di cinque dollari al barile l'utile netto delle compagnie diminuisce dello 0,5%".
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