Per il secondo anno consecutivo, Conftrasporto inaugura il Forum Internazionale di Cernobbio con uno studio sull'incidenza dell'autotrasporto sull'ambiente. D'altra parte, anche quest'anno come nel 2018, l'evento avviene alla vigilia dell'emanazione di una Legge di Bilancio che prevede la riduzione dello sconto sulle accise del gasolio per gli autotrasportatori. Anzi, quest'anno è ancora peggio: mentre nel 2018 era stata annunciata la riduzione solo per gli Euro 3 (che poi non è stata attuata), oggi si aggiungono anche gli Euro IV. Così, anche ora la tesi di Conftrasporto, sostenuta da un rapporto realizzato dal Centro Studi di Confcommercio, è che questo provvedimento penalizzerà che inquina meno, ossia i veicoli con classe ambientale più elevata.
"L'Italia dei trasporti fa meglio della media europea nella riduzione degli inquinanti nell'autotrasporto", ha affermato Mariano Bella, dell'Ufficio Studi di Conftrasporto. Per quanto riguarda le emissioni che creano l'effetto serra, negli ultimi trent'anni il settore ha ridotto le emissioni del 2,7%, contro un aumento medio dell'Eurozona del 15%. Restando nell'ambito dei veicoli pesanti, Bella ha spiegato che hanno ridotto tali emissioni di quasi il trenta percento, contro una crescita dell'Eurozona di quasi il 18% e che in Italia pesano sulle emissioni serra con una percentuale del 4,5%, rispetto al 5,9% dell'eurozona.
A fronte di questa situazione, Bella sottolinea che "il Fisco italiano penalizza i veicoli industriali che consumano di meno, ossia quelli con motori Euro VI. Questa categoria versa tre volte il valore del danno economico causato dal suo inquinamento, ossia circa settemila euro l'anno in più", aggiungendo che "una fiscalità più ragionevole incrementerebbe l'acquisto di veicoli meno inquinanti". Dopo questa relazione, il vice-presidente di Conftrasporto Paolo Uggè ha tratto le conclusioni politiche: "La riduzione degli sconti sulle accise non ha senso e penalizza il settore, perché toglie alle imprese italiane 360 milioni l'anno in una fase di forte competizione, anche sleale, con i vettori stranieri".
Conftrasporto ha affrontato l'autotrasporto internazionale da due punti di vista: il dumping sociale degli autisti e i limiti al transito dei veicoli industriali imposti dall'Austria. Nel primo caso, la confederazione rileva che "nel trasporto internazionale un'ora di guida sulla stessa strada e con le stesse merci può costare 8, 28 o 33 euro secondo che il conducente lavori, rispettivamente, per una società bulgara, italiana o belga". Sul Brennero, Conftrasporto afferma che l'Austria "sa che chiudendo le porte alla libera circolazione delle merci mette a rischio almeno trenta miliardi di euro all'anno di esportazioni italiane".
Il Forum di Cernobbio è l'occasione per riaffermare le priorità di Conftrasporto, che riassume in nove punti: rivedere il Codice Appalti e semplificare le procedure per sbloccare i cantieri; promuovere la sostenibilità in tutte le dimensioni; migliorare l'accessibilità della barriera alpina; sviluppare l'intermodalità attraverso incentivi; premiare i veicoli meno inquinanti rivedendo le regole di circolazione e dei sussidi all'autotrasporto; garantire una transizione energetica sostenibile usando più fonti energetiche; sviluppare l'infrastruttura per i combustibili alternativi; contrastare la concorrenza sleale sostenendo le indicazioni della Road Alliance; rifinanziare i benefici contributivi per i marittimi della navi per le isole minori.
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