Obiettivo: diventare il principale motore per lo sviluppo dei trasporti nel grande continente russo. Le ferrovie statali RŽD hanno varato nell'ottobre 2019 un piano di trasformazione digitale che entro il 2025 cambierà radicalmente il volto della ferrovia in Russia. Secondo le stime di RŽD la ricaduta sui conti del gestore ferroviario supererà i due miliardi di euro mentre per l'economia nazionale nel suo complesso si parla di un ritorno positivo che sfiora i sei miliardi di euro. Il programma di digitalizzazione prevede la progettazione "in casa" di tutte le tecnologie necessarie, con l'introduzione di soluzioni innovative che prenderanno il posto degli apparati esistenti, spesso di provenienza straniera. Il progetto si basa su otto piattaforme digitali interconnesse. Ognuna di queste sovrintende a un settore particolare, da quello multimodale merci ai passeggeri, dagli hub logistici all'infrastruttura ferroviaria, dal controllo del traffico alla gestione del materiale rotabile. La strategia di sviluppo adottata dalle RŽD porterà all'attuazione di circa 50 progetti specifici, basati sull'innovazione tecnologia come i big data. La trasformazione digitale rientra nel programma di sviluppo a lungo termine delle ferrovie russe che intendono diventare il principale motore di crescita per l'industria nazionale dei trasporti.
La tecnologia non sarà però l'unica sfida. Si cercano anche nuovi mercati e nuovi sbocchi fuori dal continente russo, anche attraverso intese con altre amministrazioni ferroviarie. Sempre nell'ottobre 2019 è stato firmato un accordo di cooperazione tra le RŽD e il Governo della Serbia. Sarà ammodernata e potenziata la tratta lunga poco più di 200 km che da Valjevo, città della Serbia centrale situata a circa 90 km a sud-ovest di Belgrado verso la Bosnia-Erzegovina, raggiunge Vrbnica, località ai confini con il Montenegro lungo la direttrice che da Belgrado porta a Bar. Le ferrovie russe sono impegnate in un altro progetto in Serbia lungo l'itinerario tra Belgrado e Budapest. Qui è prevista una nuova tratta, parte in tunnel e parte in viadotto, nella pianura alluvionale del Danubio tra Novi Sad e Stara Pazova. Sempre in Serbia, le RŽD sono protagoniste anche di un prestito intergovernativo da 172 milioni di euro per finanziare la costruzione di un moderno centro di controllo centralizzato del traffico.
Piermario Curti Sacchi
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