La Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna ha disposto il sequestro dei beni di cinque aziende operanti nell'autotrasporto e nell'immobiliare per un valore complessivo di un milione di euro a Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone. È il risultato dell'indagine Grimilde svolta nei confronti di due fratelli che operano nella provincia di Crotone e che secondo gli inquirenti appartengono alla 'Ndrangheta emiliana che fa capo alla cosca dei Grande Aracri di Cutro. Uno dei due fratelli è Antonio Muto, che ha già subito una condanna in primo grado nel processo Aemilia sulle infiltrazioni della criminalità organizzata calabra in Emilia-Romagna. E proprio dalla grande inchiesta che ha portato a questo processo che è partita Grimilde, che ha posto sotto indagine Antonio Muto per intestazione fittizia di quote societarie, che formalmente erano intestate a prestanome. Le indagini patrimoniali avrebbero confermato la gestione occulta di alcune imprese, tra cui la Cospar, che si occupa di autotrasporto. Gli inquirenti ritengono che questa società sia stata creata con fondi provenienti da società dei fratelli Muto tramite i conti di una società "cartiera". Il sequestro ha interessato anche dodici capannoni industriali, di cui due sono sede d'imprese di autotrasporto e 92 veicoli, tra cui ventotto trattori stradali, 43 semirimorchi, quattro furgoni e due autocarri.
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