Durante la riunione con la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, avvenuta oggi nella Prefettura di Savona, l'amministratore delegato di Autofiori (la società del Gruppo Gavio che gestisce l'autostrada A6) Bernardo Magrì ha dichiarato che da un punto di vista tecnico si può ricostruire in quattro mesi la parte crollata del viadotto Madonna del Monte, realizzando una campata in acciaio non sorretta da piloni. Il dirigente ha precisato che un'unità di crisi della società sta lavorando a questa ipotesi e che ci sono già imprese pronte a svolgere il lavoro. Nello stesso tempo, i tecnici stanno analizzando il ponte dell'altra carreggiata per poterlo aprire nei due sensi di marcia. Ma se ciò fosse possibile ci vorrebbero almeno cinque giorni, perché è necessario prima valutare il rischio di altri distacchi della frana e proteggere i piloni del viadotto.
È urgente riaprire l'autostrada A6, anche con una sola corsia per senso di marcia, perché il 12 dicembre sarà inaugurato il nuovo grande terminal container di Vado Ligure, che progressivamente aumenterà il flusso di veicoli industriali dal bacino di Savona verso l'entroterra. Con l'autostrada per Torino interrotta, l'unica alternativa è andare verso Genova e imboccare l'A6 o l'A7. Ma anche l'A6 ha gravi problemi. Dopo l'interruzione al traffico di ieri sera a causa delle condizioni di due viadotti, oggi la circolazione è ripresa a una corsia per senso di marcia e non si sa per quanto tempo resterà in tali condizioni. Per raggiungere l'A7, i camion che arrivano da Savona devono attraversare l'abitato di Genova (a causa del crollo del ponte Morandi), incrociandosi col traffico del porto e della città.
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