Il 9 dicembre 2019 il network Transport & Environment ha diffuso i risultati di una ricerca sui dieci maggiori produttori europei di CO2, uno degli elementi che causano l'effetto serra e quindi il riscaldamento globale. In questa lista compare all'ottavo posto, dietro sette centrali elettriche a carbone, la compagnia marittima Msc che, secondo la ricerca, produrrebbe per il trasporto di container 11 milioni di tonnellate l'anno di CO2 (cifra riferita al 2018). Dietro la compagnia marittima c'è un'altra centrale elettrica e al decimo posto la compagnia aerea Ryanair. Transport & Environment calcola che nel 2018 il trasporto marittimo di container da e per l'Europa ha emesso oltre 139 milioni di tonnellate di CO2.
Mediterrean Shipping Company è quindi al primo posto tra le compagnie marittime del container per emissioni di CO2 (coprendo il 25% del totale), ma la sua principale concorrente, la danese Maersk, la segue da vicino al secondo posto, con 8,22 milioni di tonnellate (con una quota del 18,6%) e completa il podio la francese Cgm Cma con 5,67 milioni di tonnellate (12,8%). Perciò solo queste tre compagnie emettono oltre la metà del CO2 prodotto in Europa dal trasporto marittimo di container.
Transport & Environment rileva che l'Unione Europea concede notevoli benefici fiscali sul combustibile usato nel trasporto marittimo, che stima in un valore complessivo di 24 miliardi di euro l'anno: "Questi numeri dimostrano il peso ambientale negativo per le emissioni di CO2 del trasporto marittimo e gli ingiustificati privilegi di cui gode il settore che non viene indotto a cambiare, a ridurre le emissioni e a contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti".
Due giorni prima della diffusione del rapporto di Transport & Environment, il 7 novembre 2019, Msc ha annunciato di avere iniziato a usare biocarburante sulle portacontainer che scalano a Rotterdam, dopo alcune sperimentazioni compiute quest'anno. Le prove sono iniziate con una miscela del dieci percento, per poi salire al trenta percento: "Siamo lieti di vedere che queste prove sono state completate con successo e non vediamo l'ora di utilizzare il biocarburante sulle nostre navi come una questione di routine", ha dichiarato Bud Darr, vice-presidente esecutivo della divisione Maritime Policy & Government Affairs, aggiungendo che "la potenziale riduzione di CO2 della componente biologica di questi carburanti potrebbe raggiungere l'80-90%, valore che monitoreremo e confermeremo nel tempo".
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